C’erano anche i 150 ragazzi provenienti dagli oratori di Monza tra le decine di migliaia di persone che sabato 26 aprile hanno partecipato al funerale di papa Francesco celebrato in piazza San Pietro.
A Roma erano arrivati il giorno prima per partecipare al loro giubileo, il primo dedicato agli adolescenti. Cinque sacerdoti, tra cui don Luca Magnani referente della pastorale giovanile di Monza, hanno accompagnato i giovanissimi monzesi, ragazzi del triennio delle superiori.
Da Monza a Roma: l’esperienza dei 150 adolescenti ai funerali di Papa Francesco, partiti per il Giubileo a loro dedicato
Il programma, si sa, doveva essere differente. Il giubileo dedicato ai ragazzi sarebbe dovuto culminare domenica 27 aprile con la grande festa per la canonizzazione del loro coetaneo Carlo Acutis. Così non è stato ma l’entusiasmo, la determinazione e il grande spirito di adattamento dimostrato dai ragazzi hanno reso un momento di dolore e smarrimento quasi una festa.
Negli spazi della Fiera di Roma si sono trovati in migliaia, arrivati da tutta Italia e dall’estero per partecipare al giubileo. «Dovevamo essere lì per altro, eppure i ragazzi mi hanno davvero stupito – racconta don Magnani – Nonostante i disagi, le code interminabili fuori e dentro la fiera, compresa quella per consumare i buoni pasto, la scarsità dei mezzi di trasporto, i ragazzi hanno vissuto queste giornate con intensità e fede e con tutto l’entusiasmo della loro età».

Da Monza a Roma: l’esperienza dei 150 adolescenti ai funerali di Papa Francesco, il pellegrinaggio e la sveglia alle 4.30 per andare in San Pietro
Il pellegrinaggio degli adolescenti è stato modificato molto rapidamente rispetto al programma iniziale. «Il giorno stesso della morte di papa Francesco stavamo andando a Roma con i ragazzi di terza media per il tradizionale incontro con il papa che si organizza ogni anno subito dopo Pasqua. Mentre eravamo in viaggio abbiamo saputo la notizia. In quel primo pellegrinaggio abbiamo pensato a come vivere il secondo, quello con gli adolescenti, che sarebbe iniziato il venerdì di quella stessa settimana».
Una volta arrivati a Roma per gli adolescenti il programma è rimasto inalterato almeno per la giornata di venerdì, con il rito della Via Lucis. «Abbiamo deciso insieme se partecipare al funerale o alla messa di domenica, ma abbiamo scelto di esserci nel giorno delle esequie. I ragazzi hanno vissuto quella lunghissima e complessa messa come un momento storico. Sono stati loro per primi a mostrarmi la foto di Trump e Zelensky seduti faccia a faccia dentro la basilica. Non hanno capito tutto della celebrazione solenne, ma hanno colto pienamente l’importanza di essere lì in piazza in quel momento».

Per poter essere certi di trovare un posto in piazza San Pietro il gruppo di Monza ha lasciato la Fiera di Roma alle 4.30 ed è arrivato in piazza alle 7.30, più di due ore prima dell’inizio del funerale.
Don Luca Magnani, insieme a don Alberto Angaroni della comunità pastorale Ascensione del Signore, ha celebrato insieme ad altri confratelli sacerdoti. Poi al termine del funerale i ragazzi hanno raggiunto San Giovanni in Laterano dove ad attenderli c’era l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini che ha vissuto con loro il rito del passaggio della porta santa, preceduto da un simbolico pellegrinaggio da Santa Croce in Gerusalemme. Poi, prima di lasciare Roma con il cuore pieno di stupore per l’evento vissuto, i ragazzi hanno deciso di attraversare anche la porta santa della basilica di San Paolo fuori le mura.