Molti ricordano ancora la fortunata trasmissione di Renzo Arbore “Indietro tutta”, simpatica parodia della televisione commerciale del 1987 ma da lunedì 4 maggio è quello che accadrà a quasi tutti i treni della linea suburbana S2 nel tratto da Meda a Mariano Comense in seguito alla decisione di Trenord di r
iportarli indietro a Seveso, escluse un paio di corse al mattino lasciate in partenza da Mariano. Così, a solo una settimana di distanza del 26 aprile in cui uno dei provvedimenti di potenziamento del trasporto ferroviario, contestuali alla nuova stazione di Meda, era stato il ripristino della linea S2 (Mariano Comense – Meda – Rogoredo), in precedenza attestata a Seveso per lavori, si torna indietro. La decisione di Trenord non è andata giù al Comitato pendolari che ha così dichiarato: «La linea S2 è stata soppressa unilateralmente da Trenord tra Meda e Seveso, senza un’adeguata informazione ai viaggiatori in quanto mettere un tweet alle 5:30 del 30 aprile NON è un’informazione adeguata, senza aver condiviso la decisione con alcuno e soprattutto in palese violazione al contratto di servizio. Le criticità che si sono riscontrate nei primi 3 giorni del nuovo orario sono dovute quasi unicamente ai gravissimi errori progettuali e realizzativi di alcune opere infrastrutturali, di cui abbiamo già discusso più volte con Regione, Ferrovie Nord e Trenord; e non all’incompatibilità del servizio offerto. Se Trenord vuole davvero avere il cliente sempre in testa e puntare alla puntualità, come dicono, è ora che cominci davvero a far partire il cambiamento dalla mentalità” stigmatizzano i Pendolari», aggiungendo «come siano stati spesi milioni di euro in infrastrutture che hanno migliorato l’accessibilità alle stazioni ma peggiorato fortemente le performances dei treni. Se Trenord vorrà puntare davvero alla puntualità ed al Cliente, il cambiamento necessario è radicale, perché questa direzione sta diventando sempre più esagerata ed insostenibile».
I pendolari criticano anche il comportamento di Regione Lombardia in quanto «come ente regolatore avrebbe avuto l’onere di vigilare ed agire su Trenord affinché fatti come questi non si potessero verificare, né lo scorso 30 aprile quando in stazione molti, non avendo visto il tweet delle 5.30 non hanno trovato il treno, né per quanto accadrà da domani in poi a Meda , Cabiate e Mariano».