Da Carate Brianza al Kilimangiaro: Giacomo Galliani ha conquistato lo stravulcano della Tanzania nordorientale.
Da Carate Brianza al Kilimangiaro: «L’esperienza più forte della mia vita»
«Ce l’ho fatta – ha subito scritto sul suo profilo Instagram, che ha tenuto aggiornato per i suoi fan – È stata l’esperienza più forte, faticosa, toccante e introspettiva della mia vita. Ora sono veramente distrutto e infreddolito, spero di arrivare il prima possibile ad una doccia calda».
Sono state queste le prime parole, seguite, nei giorni successi da racconti approfonditi ed emozionati, immagini, fotografie di luoghi e persone che, a distanza di tempo, rimarranno indelebili per quanto vissuto, per le persone incontrate, per la generosità ricevuta da chi, sul percorso, ha condiviso qualche momento con lui. Grandi emozioni e anche molta fatica. Eppure, il personal trainer e wellness influencer, non è nuovo a questo tipo di prove. A ottobre dell’anno scorso anno aveva tagliato il traguardo dell’Ironman in Portogallo, gara estremamente impegnativa anche per gli atleti più esperti, e scalato l’anno successivo, il monte Everest. Ora il triatleta è riuscito anche nella sua ultima impresa sportiva.
Da Carate Brianza al Kilimangiaro: 400 km nella savana tanzaniana
È stato un viaggio in solitaria: 400 chilometri nella savana tanzaniana per poi arrivare alle basi del Kilimangiaro.
«Mi ero dato sei giorni di tempo stimati per la scalata fino al campo base in cima al vulcano a quota 5985 metri – ha detto – E così è stato. Si sono alternati giorni di pioggia, stanchezza, salite impossibile, freddo. Ho incontrato persone molto solidali e generose, gente che non si è sottratta a darmi una mano, persone che hanno poco ma sanno dare tanto. Per la prima volta sono partito da solo e portato a termine tutta l’impresa da solo. Quattro anni fa insieme ad alcuni amici abbiamo organizzato la prima spedizione al mondo in bicicletta al campo base sull’Everest. Un’avventura folle anche perché alla fine per la maggior parte del tempo la bici l’abbiamo portata in spalla, ma ci siamo riusciti. Quest’anno, invece, ha voluto alzare l’asticella. Partendo da solo per conquistare il Kilimangiaro».
Da Carate Brianza al Kilimangiaro: le impressioni di Galliani
Anche i momenti più difficili o gli ostacoli inevitabili in un’esperienza di questo genere non hanno mai fatto perdere di vista allo sportivo il suo obiettivo.
«Ho alternato momenti di grande euforia alle solite domande del tipo “ma chi me lo ha fatto fare” – ha aggiunto Galliani – Anche perché, se lì buchi o spacchi qualcosa, è un problema mica da poco. Ne è valsa davvero la pena per tutto ciò che è successo. Per l’impresa che ho fatto, ma soprattutto per i ricordi che porterò sempre con me a cominciare dal sorriso dei bambini dei villaggi. Lì non hanno niente, ma sono subito pronti ad aiutarti senza chiederti nulla in cambio. Ero fermo, mi si era rotto un pezzo e non sapevo come proseguire. Lui è sceso a piedi, affrontando un dislivello di 500 metri, per andare a prendermi un pezzo con cui poter aggiustare la bici anche se non gli avevo chiesto niente».