Critiche dei genitori al bilancio positivo delle mense di Lissone, l’assessore: «Verifichiamo sui piatti freddi, tutto è perfettibile»

Diversi genitori storcono il naso di fronte al bilancio positivo sulle mense scolastiche espresso in una nota stampa dal Comune in riferimento ai dati e alle ispezioni effettuate dall’apposita Commissione. La risposta dell’assessore.
Lissone Renzo Perego
Lissone Renzo Perego

Ristorazione scolastica a Lissone: diversi genitori storcono il naso di fronte a quanto espresso in una nota stampa dal Comune in riferimento ai dati e alle ispezioni effettuate dall’apposita Commissione. L’amministrazione comunale ha fatto sapere che la Commissione Mensa (nel periodo fra il 2017 e il 2021) ha espresso pareri particolarmente positivi per i primi piatti (81% gradevole, 17% accettabile, 2% non accettabile) e per i secondi piatti (82% gradevole, 16% accettabile, 2% non accettabile) e solo leggermente inferiore per i contorni (70% gradevole, 26% accettabile, 4% non accettabile).

I giudizi all’assaggio delle pietanze espressi dalla Commissione Mensa non sono però confermati da diversi genitori che via social hanno apertamente lamentato criticità (“piatti spesso freddi”, “il cibo è spesso pessimo, i bambini o si accontentano o rimangono a digiuno”, “un servizio insoddisfacente”) e contestato quanto fatto emergere nella nota stampa che, secondo loro, non sarebbe dunque aderente alla realtà dei fatti.

Alcuni genitori chiedono quindi di “evitare elogi pubblici”. Posizioni schiette che si basano sostanzialmente su quanto l’utenza (cioè i figli) riferisce.

«Le critiche possono starci, anche quelle maleducate. Tutto e perfettibile, ma certo è che non possiamo inseguire i gusti di ogni bambino – commenta l’assessore alla pubblica istruzione di Lissone, Renzo Perego – non capisco le critiche sulla Commissione Mensa che quest’anno ho voluto che fosse riaperta anche alla presenza dei genitori, nonostante il proseguire della pandemia. Accetto gli appunti sui piatti freddi per i quali chiederò una verifica e un rimedio tempestivo. Comunque non ci sono state solo critiche, ma anche qualche apprezzamento e credo che l’educazione alimentare debba cominciare da casa, anche se comprendo come per le famiglie possa essere un compito difficile”.