Crisi ucraina, la Lombardia mette in allerta i sistemi sanitari per l’accoglienza

Sotto verifica le scorte di vaccinazioni, Regione Lombardia chiede l’accertamento dei test per la tbc e non solo oltre al raccordo per eventuali approfondimenti diagnostici sulle persone in arrivo. Un canale sanitario per trasportare i bambini sul territorio a partire dal confine con l’Ucraina d’intesa con il ministero.
Palazzo Lombardia sede della regione lombardia
Palazzo Lombardia sede della regione lombardia

La Regione ha già messo in allerta il sistema sanitario lombardo per rispondere all’accoglienza dei profughi anche sotto il profilo della salute. Nei giorni scorsi “in attesa di indicazioni dalla Protezione civile regionale e nazionale”, la direzione regionale del Welfare ha scritto a tutti gli attori in campo, cioè gli ospedali, le Ats, l’Areu (l’agenzia di emergenza e urgenza), gli Irccs perché preparino tutto il necessario.

In particolare il Pirellone ha chiesto di attivare accordi per le vaccinazioni Covid, quelle per morbillo, parotite, rosolia, anti-difterite, tetano e pertosse, oltre a “verificare con gli operatori la presenza di scorte per test di diagnosi della tubercolosi e di relative convenzioni attive per l’acquisto degli stessi” e “preparare raccordi organizzativi per l’eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimenti diagnostici”.

«C’è grande preoccupazione, seguiamo costantemente l’evoluzione e stiamo lavorando per cercare di dare risposte concrete ai cittadini ucraini» ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando l’impegno assunto per aiutare la popolazione dell’Ucraina protagonista del conflitto bellico con la Russia.

La Regione sta anche allestendo un’équipe di pediatri e neonatologi pronti a partire per il confine ucraino per favorire il trasporto a Milano di bambini e ragazzi che necessitano cure e ricovero in una struttura ospedaliera.

La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha inviato una lettera all’ambasciatore Ettore Francesco Sequi, segretario generale del ministero degli Affari esteri, offrendo un’articolata disponibilità di assistenza e sostegno ai piccoli profughi e ai loro genitori. «A disposizione al momento – precisa Letizia Moratti, vicepresidente di Regione Lombardia – dodici posti letto per bambini più altri 12 per i loro genitori al primo piano del Fatebenefratelli». Altri 15 posti letto saranno resi disponibili al piano terra della stessa struttura, mentre sono 15 i posti di neonatologia altri 4 di terapia intensiva neonatale.

“Il Comune di Monza garantisce il proprio sostegno a ogni iniziativa utile che potrà essere promossa per portare aiuti concreti alla popolazione colpita dal conflitto” ha scritto l’amministrazione cittadina settimana scorsa scegliendo di colorare ogni sera la Villa reale di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. «Siamo in costante ascolto rispetto a possibili esigenze e bisogni che dovessero manifestarsi» ha detto il sindaco Dario Allevi.