Il duomo di Monza è in quarantena. La comunità dei sacerdoti, compresi i dipendenti e il diacono permanente, sono in isolamento fiduciario dopo che lo scorso lunedì è stata accertata la positività di uno dei preti che vivono nella casa del clero, accanto alla basilica. Il prete, che era stato vaccinato lo scorso gennaio, è stato portato al pronto soccorso della clinica Zucchi per un malore, ed è risultato positivo alla variante inglese del Covid-19.
Da lì sono stati fatti poi tamponi su tutti i confratelli e il personale che aveva avuto contatti con il sacerdote. Attualmente sono positivi l’arciprete, monsignor Silvano Provasi e altri quattro sacerdoti, le collaboratrici domestiche che lavorano abitualmente nella casa del clero e il diacono permanente.
«La comunità del duomo è come una famiglia, quando don Albino Mandelli (cappellano della clinica Zucchi, portato proprio nella clinica di via Zucchi per accertamenti, ndr) si è sentito male tutti gli siamo stati vicino», spiega l’arciprete.
Mentre i sacerdoti e il personale resteranno in quarantena fino al tampone di controllo, previsto per lunedì 8 marzo, il duomo è stato accuratamente sanificato. Sabato mattina la basilica è rimasta chiusa ai fedeli per consentire le operazioni di sanificazione.
«La vita del duomo non si è però fermata», assicura monsignor Provasi. Per questa settimana saranno garantire le messe feriali delle 10 e delle 18 e tutte quelle della domenica. Per le celebrazioni anche questa settimana arriveranno i sacerdoti della comunità francescana delle Grazie e quelli del Pime.