Si liberano lentamente i posti letto dei malati Covid al San Gerardo di Monza, ma il numero dei nuovi contagi sul territorio è sostanzialmente dimezzato: 118 il numero dei ricoverati una settimana fa, 105 quelli registrati nei giorni scorsi scesi a 80 ricoveri venerdì 21 maggio e 10 in terapia intensiva. Nelle ultime tre settimane il dato era stato quasi costante con una variazione minima da 15 a 14 posti letto occupati fino a mercoledì.
«La nostra riduzione – spiega il direttore generale della Asst Monza Mario Alparone – è simile a quella registrata da tutte le altre Asst della nostra Ats. Una riduzione costante, ma lenta del numero dei ricoverati è da mettere in relazione con gli indicatori epidemiologici che hanno registrato appunto a partire dal mese di aprile una riduzione costante, ma molto lenta».
I nuovi ricoveri sono circa tre-cinque ogni giorno, molto inferiori a quelli di qualche settimana fa: «Nonostante la campagna vaccinale prosegua intensamente – prosegue Alparone – il virus ha ancora un certo grado di diffusione e molte persone continuano ad essere suscettibili. Il fenomeno dei pazienti in rianimazione è comune alle altre ondate nelle quali la discesa dei posti nei reparti di degenza è più rapida di quanto avvenga in rianimazione».
I nuovi ricoveri degli ultimi sette giorni sono stati 36, i decessi sette. Il tasso dei decessi nella terza ondata, così come nella seconda, si è sostanzialmente dimezzato rispetto al numero dei ricoverati (1269 i ricoveri della prima ondata, 2210 nella seconda e 1238 nella terza) passando dal 24% della prima fase al 13% della seconda e terza ondata «a riprova – commenta Alparone – di una migliore capacità clinica ed organizzativa.
I posti letto riservati ai malati da Covid restano 144 su 600 complessivi e questo influisce sui tempi di ripresa dell’attività elettiva: «L’attività ambulatoriale di classe U e B non è mai stata interrotta – conclude il direttore generale – quella di classe D e P è ridotta solo per alcune attività tra il 30 e il 50%. Il carico sarà inferiore a quello della prima ondata e potrà iniziare solo con una riduzione quasi a zero dei pazienti ricoverati, condizione ancora non vicina».