La quinta ondata di Covid 19 quest’anno è arrivata in piena estate. Ci ha sorpresi alla partenza delle vacanze, in molti hanno dovuto rinunciare a fare i bagagli o a prendere un aereo proprio per un tampone risultato positivo. Presi alla sprovvista da questo virus che non si finisce mai di conoscere.
Covid-19: le ultime due estati a confronto col 2022
Le ultime due estati infatti avevano segnato una tregua, le temperature più alte sembravano avere effetto sulla virulenza del virus. Basta confrontare i dati: nell’estate 2020 a Monza i ricoverati Covid si contavano sulle dita di una mano ed erano tutti in malattie infettive. La scorsa estate a luglio era stato identificato il primo caso di variante delta, ma i ricoverati erano solo 4 e la terapia intensiva era libera. A fine agosto i pazienti salivano a 16, nessuno in terapia intensiva (ma solo perché in quel momento il San Gerardo non era più hub di riferimento per i casi più gravi che venivano dirottati altrove). I ricoverati erano quasi esclusivamente no vax o con ciclo vaccinale incompleto, ma eravamo nel piano della campagna vaccinale con 42mila dosi inoculate nel solo mese di agosto con una media di 1.400 al giorno.
Diversa la fotografia di questa estate 2022 come conferma Paolo Bonfanti, direttore di Malattie infettive al San Gerardo dal febbraio 2020 e da allora in prima linea nella ricerca e cura contro il Covid 19.
Covid-19, l’analisi del professor Bonfanti: impatto contenuto, buona notizia
Professore cosa è successo questa estate?
Durante l’estate vi è stata una impennata di casi che potremmo definire come una vera e propria quinta ondata. Questo ha destato un po’ di sorpresa in quanto vi era l’idea, non completamente corrispondente al vero, che d’estate il virus si diffondesse di meno, un po’ come avviene per gli altri virus respiratori. Nel caso di Covid , la comparsa di varianti sempre più contagiose ha fatto sì che la diffusione sia avvenuta anche in questi mesi.
Non c’è tregua dunque?
La notizia positiva è stata che, nonostante l’elevata circolazione virale, l’impatto sulle strutture sanitarie è stato contenuto; la maggior parte di persone che ha contratto l’infezione ha manifestato sintomi modesti.
Covid-19: cautele con persone fragili o molto anziane
Come dobbiamo comportarci?
Anche se chi ha contratto il virus lo ha fatto prevalentemente con sintomi modesti questo non deve però indurci ad abbassare la guardia: chi vive con persone fragili o molto anziane dovrebbe invece continuare ad usare le cautele che ci hanno protetto fino ad oggi.
Cosa accadrà in autunno?
Quello che succederà in autunno e nei prossimi mesi non è totalmente prevedibile: il virus è diventato ormai endemico nella popolazione. Sicuramente la riapertura delle scuole potrebbe essere un veicolo di maggior diffusione, ma una eventuale ripresa significativa della epidemia dipenderà dalla comparsa o meno di nuove varianti e soprattutto dalla adesione da parte della popolazione alla campagna di vaccinazione.