Sono 14 in Lombardia i casi di persone risultate positive al coronavirus. Lo hanno detto l’assessore lombardo Giulio Gallera e il ministro della Salute Roberto Speranza nella conferenza stampa in Regione Lombardia che venerdì pomeriggio ha aggiornato sui contagi confermati la sera di giovedì. Due casi sono sotto indagine in Veneto (risultati positivi ai primi test sono in isolamento in ospedale in attesa degli esiti del secondo test).
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In Lombardia, i primi 6 casi riguardano l’uomo di 38 anni dipendente della Unilever di Lodi, ricoverato in terapia intensiva a Codogno. Le sue condizioni sono leggermente migliorate rispetto a giovedì sera, quando si è presentato al Pronto soccorso. L’uomo, nelle settimane scorse, sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina, un dipendente della Mae di Fiorenzuola d’Arda, nel Piacentino. L’uomo è risultato negativo al tampone. È positiva anche la moglie del trentottenne (incinta e già a casa in maternità). Positiva anche una terza persona, il figlio del titolare di un bar di Codogno che avrebbe fatto sport con il 38enne. Gli altri tre contagiati sono clienti del bar. Gli altri 8 casi resi noti dall’assessore al Welfare della Lombardia riguardano 5 operatori sanitari, infermieri e medici dell’ospedale di Codogno e 3 pazienti.
I primi tre casi positivi erano stati comunicati in una conferenza stampa in mattinata. L’assessore Gallera ha spiegato che sono oltre 200 le persone identificate come contatti stretti dei casi positivi al coronavirus, ora in isolamento. Per questi soggetti è già stato fatto o verrà fatto il tampone.
”Abbiamo 149 persone che sono contatti del 38enne ricoverato a Codogno tra infermieri, parenti e conoscenti. Ci sono coloro che lavorano con lui in azienda e hanno avuto un contatto diretto, e ancora gli appartenenti alle attività sportive da lui frequentate. Nella notte infatti – ha precisato Giulio Gallera – hanno fatto l’accesso al Pronto soccorso di Codogno altre tre persone, uno è venuto da solo gli altri due in ambulanza. Tutti e tre avevano una polmonite seria, poi risultata Covid-19. Se si è stati in contatto con persone positive al virus e si hanno dei sintomi quali febbre e difficoltà respiratorie, l’invito è a non presentarsi al pronto soccorso ma a chiamare il 112, che invierà una squadra per fare i tamponi. In questo mese abbiamo gestito 100 casi sospetti, tutti poi risultati negativi, che sono stati tenuti in isolamento 4-5 ore per fare il tampone e si erano presentati con queste caratteristiche”.
Sono una decina i Comuni interessati tutti nella stessa area da un’ordinanza sul coronavirus decisa da una cabina di regia presieduta dal governatore Fontana, dal ministro della Salute Speranza e dal capo della protezione civile Borrelli.
“Le misure che assumiamo – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – sono gli unici mezzi per evitare diffusione del contagio e non devono essere viste come qualcosa di drammatico e preoccupante. È dimostrato che questo sistema contribuisce in modo stanziale a bloccare la diffusione. Non dobbiamo diffondere il panico ma le misure, che potremo rivalutare dopo la riunione con il ministro Speranza, che sta arrivando, sono fondamentali per il bene della comunità”.
L’ordinanza in 8 punti disponde una serie di provvedimenti per i comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. È resa obbligatoria la “1) Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura, comprese le cerimonie religiose; 2) Sospensione di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge 12 giugno 1990, n.146, fatto salvo quanto disposto nei punti successivi; 3) Sospensione delle attività lavorative per le imprese dei Comuni sopraindicati, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte al proprio domicilio (quali, ad esempio, quelle svolte in telelavoro); 4) Sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nei comuni sopraindicati, anche al di fuori dell’area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali; 5) Sospensione della partecipazione ad attività ludiche e sportive per i cittadini residenti nei predetti comuni indipendentemente dal luogo di svolgimento della manifestazione; 6) Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nei comuni sopraindicati; 7) Sospensione della frequenza delle attività scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente nei comuni sopracitati, con l’esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari; 8) Interdizione delle fermate dei mezzi pubblici nei comuni sopra indicati. I lavoratori impiegati nei servizi essenziali sono ammessi al lavoro previa verifica quotidiana dello stato di salute, con riguardo ai sintomi e segni della COVID19 a cura dei datori di lavori. La valutazione in merito al mantenimento e/o alla modifica delle presenti misure viene quotidianamente effettuata congiuntamente dal Tavolo di coordinamento di Regione Lombardia congiuntamente con le Autorità centrali. Il Prefetto di Lodi è incaricato dell’esecuzione della presente ordinanza”.
L’assessore Pietro Foroni ha spiegato che “La protezione civile lombarda sta intanto individuando strutture idonee ad eventualmente ospitare persone da mettere in quarantena: stiamo verificando strutture civili, anche militari ed ex-militari idonee per ospitare eventuali quarantene. Siamo pronti per ogni evenienza”.
L’emergenza investe anche il mondo delle imprese che guarda a come tutelare il lavoro e i lavoratori della zona coinvolta dal focolaio. “Siamo disponibili fin da subito a collaborare con le Istituzioni per trovare delle soluzioni che possano sostenere le imprese e i lavoratori in questa situazione di crisi – ha dichiarato Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda – Saremo dunque impegnati a identificare le modalità più adeguate che vedano tutte le parti lavorare insieme per il sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti”.
“L’emergenza Coronavirus in Lombardia preoccupa fortemente prima di tutto a livello sanitario – afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – Le prime iniziative di prevenzione adottate dalla Regione Lombardia sono state tempestive e speriamo siano efficaci per arginare questo problema inaspettato. In questo contesto non possiamo non esprimere preoccupazione anche per tutte quelle attività imprenditoriali che sono paralizzate dalla quarantena decisa per isolare i comuni di Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo. Abbiamo chiesto al Governo che, come primo intervento a favore delle imprese in crisi a causa degli effetti del Coronavirus, sia concessa una sospensione dei pagamenti legati alle prossime scadenze fiscali e contributive. Va scongiurato, infatti, il pericolo che l’emergenza sanitaria aggravi una situazione economica già molto critica con ripercussioni sociali difficili da valutare”.
La conferenza stampa con il presidente Fontana e ministro della Salute Roberto Speranza con gli aggiornamenti sui sei casi riconosciuti di Coronavirus in Lombardia, nel Lodigiano.