Piatti in bianco per gli alunni dei genitori che non pagano la mensa. Fa discutere la scelta dell’amministrazione di Cornate d’Adda di servire un menù diverso agli studenti le cui famiglie risultano in ritardo con i pagamento dei pasti per la mensa scolastica.
Alcuni genitori hanno denunciato infatti che dalla scorsa settimana al momento del pranzo, ai figli degli “insolventi” al posto dei piatti previsti dal menù sono stati invece serviti pasta in bianco e mozzarelle.
Una scelta che non è stata gradita dai genitori ma che l’amministrazione comunale ha voluto rivendicare: «Viste le passate esperienze quest’anno abbiamo voluto mettere delle regole precise – commenta il sindaco Fabio Quadri – soprattutto nel rispetto delle delle famiglie che pagano regolarmente». L’amministrazione ritiene anche che ci sia sempre stata una corretta informazione in merito ai pagamenti: «Questi devono essere effettuati tramite tessera ricaricabile – spiega Quadri – Quando il credito sulla tessera è in esaurimento la società incaricata manda un primo sms alla famiglia. Un secondo viene spedito quando poi si va in debito. Se questo si accumula fino 50 euro viene consegnata una lettera e se supera i 100 viene notificato l’avviso con una raccomandata. A questo punto i bambini non dovrebbero neppure più entrare in mensa ma noi abbiamo deciso di servire lo stesso i pasti però in bianco».
Il sindaco spiega che per le famiglie in difficoltà ci sono altre soluzioni: «C’è la possibilità di presentarsi ai servizi sociali presentando il proprio Isee. In base a questo verrà determinata l’esenzione dal pagamento che può essere totale o in percentuale, ovvero la famiglia paga per quanto è nelle proprie disponibilità e il comune mette la rimanenza. Coloro che in questi mesi hanno accumulato i debiti ho il sospetto che facciano i furbi. Se le situazioni non si risolveranno saremo anche costretti a fare segnalazioni al tribunale dei minori».
«In questi giorni ci sono arrivati tanti messaggi di persone che hanno condiviso la nostra decisione – conclude il sindaco – I cittadini sono stufi di dover pagare anche per chi non fa il proprio dovere».
La scelta non è però condivisa dal gruppo di minoranza Vivere insieme: «Non sono d’accordo con la scelta dell’amministrazione di punire i bambini per le mancanze dei genitori – commenta il consigliere Andrea Panzeri – Ci si poteva comportare in maniera diversa». Panzeri attacca la maggioranza anche su alcune scelte compiute in questi anni: «L’amministrazione ha investito a mio parere in maniera smisurata su determinati interventi all’interno della scuola come tablet e aule multimediali – prosegue – è vero che il futuro della scuola si sposterà in quella direzione ma forse sarebbe stato preferibile dare maggior attenzione a queste situazioni aumentando le fasce e le percentuali di esenzione».
Solidarietà nei confronti delle famiglie e dei bambini è arrivata anche da alcune altre mamme: «La questione fondamentale per noi è che i bambini non ci devono mai andare di mezzo in queste situazioni – commenta una mamma che, per motivi di privacy, preferisce rimanere anonima – Voglio esprimere la solidarietà alle famiglie ma soprattutto ai bambini. Le questioni economiche devono essere lasciate fuori dalla vita dei bambini. Soprattutto perché potrebbero crearsi delle situazioni spiacevoli nei rapporti verso i compagni di scuola degli alunni, che in questo modo vengono a sapere quel che è successo».