«Siamo tutti addolorati per la morte avvenuta in modo così tragico. Ma in questo momento vogliamo tutti far spazio nel nostro cuore alla certezza che la morte non è mai l’ultima parola soprattutto quando è una morte vissuta per amore». Sono le parole con cui don Emidio Rota ha aperto i funerali di Angelo Belluscio, 47 anni, scomparso sabato nelle acque dell’Adda mentre cercava di salvare la figlia di dieci anni scivolata nelle acque del fiume da un’isolotto all’altezza della centrale Esterle.
Mentre la piccola è stata tratta in salvo grazie all’intervento di un pescatore della zona, per l’uomo non c’era stato nulla da fare. Il suo corpo è stato trovato ormai privo di vita nella mattinata di domenica a circa un chilometro da dove era avvenuta la tragedia.
I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale di Cornate d’Adda, dove Belluscio è nato e cresciuto prima di trasferirsi nella bergamasca a Calusco d’Adda. Ad accompagnarlo in quest’ultimo viaggio, oltre alle figlie, e a tutti i parenti, anche decine di conoscenti amici che si sono stretti in un abbraccio commosso al feretro prima che questo venisse trasferito a Calusco.