Condannato lo stalker L’ex compagna torna a vivere

La sentenza del tribunale Quattro anni e due mesi di reclusione per Michele Bufo

Continuava a minacciare la sua partner durante la loro relazione, e lo ha fatto anche durante il processo. Condanna a quattro anni e due mesi di reclusione per il veranese Michele Bufo, 40 anni, accusato di stalking nei confronti della sua ex compagna e convivente, una donna muggiorese di due anni più giovane di lui.

L’Accusa

La sentenza è stata pronunciata mercoledì pomeriggio dal giudice del tribunale di Monza, Silvia Pansini. La donna, difesa dall’avvocato Roberta Minotti, si è costituita parte civile contro il suo ex, e ha ottenuto un risarcimento provvisionale di 12mila euro. L’uomo era stato arrestato a novembre dell’anno scorso dai carabinieri della compagnia di Desio. Già da tempo, infatti, Bufo minacciava la donna, chiamandola insistentemente al telefono o piazzandosi sotto casa sua. «Ti ammazzo» le diceva, senza troppi giri di parole, trasformando la vita della 38enne in un vero e proprio incubo. Bufo, che non si era rassegnato alla fine della loro relazione, le telefonava a tutte le ore del giorno e della notte.

Le indagini

Secondo le accuse, era solito appostarsi sotto la casa di Muggiò nella quale avevano convissuto fino a poco tempo prima, attendendo il suo rientro dal lavoro. La donna, esasperata, aveva alle fine preso coraggio, e si era presentata negli uffici della caserma dai carabinieri, per denunciare il quarantenne. Ai militari aveva raccontato delle ripetute minacce che era costretta a subire. Esausta, aveva richiamato pochi giorni dopo le forze dell’ordine, per segnalare che l’uomo si era fatto vivo, e continuava a perseguitarla con minacce di morte al telefono. Quando i militari erano giunti nei pressi dell’abitazione della donna, in centro a Muggiò, avevano trovato Michele Bufo che nel frattempo era arrivato sotto casa, intento ancora una volta ad infastidire la ex. A quel punto, per il quarantenne era scattato l’arresto. Processato in stato di detenzione, durante una delle udienze avrebbe ripetuto altre minacce all’indirizzo della donna, come ha fatto mettere a verbale lo stesso avvocato di parte civile.

La sentenza

Mercoledì, infine, la camera di consiglio e la sentenza del giudice. Ad assistere, c’era anche la vittima delle persecuzioni, duramente provata dal ricordo dell’esperienza,