Il Comune di Monza e la Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità sono di nuovo ai ferri corti e ancora una volta il contrasto è legato all’organizzazione di un evento di richiamo all’arengario. Il Centro anti discriminazione Franco Bomprezzi dell’associazione ha diffidato con una lettera formale piazza Trento e Trieste dall’allestire nel palazzo medievale la mostra fotografica dedicata ad Alfred Hitchcoch, che s’inaugura giovedì 8 ottobre, e ha annunciato che agirà «in giudizio» se la rassegna non sarà spostata in un luogo accessibile anche ai disabili motori.
L’associazione è quindi intenzionata a denunciare l’ente per il comportamento che, accusa, contrasta con il principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione.
La Ledha aveva già criticato aspramente la giunta lo scorso gennaio, in concomitanza con l’esposizione degli scatti di Steve McCurry: anche in quella occasione aveva recapitato in piazza Trento e Trieste una diffida in cui aveva rilevato che la «decisione di allestire una mostra in uno spazio non accessibile alle persone con disabilità motoria rappresenta una grave forma di discriminazione».
«Nei mesi successivi abbiamo avviato un confronto con l’amministrazione – spiega Giorgio Fumagalli, presidente di Ledha Monza e Brianza – ma siamo venuti a sapere del nuovo evento dedicato a Hitchcock solo quando in città sono apparsi i manifesti pubblicitari. Siamo rimasti molto delusi da un comportamento simile».
«In assenza di una soluzione che consenta l’accessibilità per tutti – scrivono i legali del Centro Antidiscriminazione – abbiamo ribadito la nostra contrarietà all’utilizzo dell’Arengario come sede di mostre o altro. In ogni caso, la soluzione per l’eventuale ‘accomodamento ragionevole’, che consenta l’uso dell’edificio prima dell’installazione dell’ascensore definitivo, avrebbe dovuto essere concordata con Ledha Monza e Brianza e Craba».
La mostra, replica l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo, non sarà spostata: «Stiamo lavorando da mesi per trovare un modo che consenta a tutti di salire in arengario – assicura – questo, però, non è un edificio pubblico qualunque e in passato la Sovrintendenza ha bocciato i progetti proposti dal Comune».
Per evitare un nuovo flop, aggiunge, ha cambiato strategia: «Abbiamo avviato un tavolo con il nuovo sovrintendente. Abbiamo individuato una soluzione: ora, però, dovremo capire se è tecnicamente realizzabile».
Serviranno a questo i 180.000 euro inseriti dalla giunta nel Piano delle opere pubbliche del 2021. «Tra le cose più brutte che mi sono capitate in questi anni – commenta Longo chiarendo di avere ben presente il problema – ci sono le mail di persone disabili che segnalano l’impossibilità di non poter vedere le mostre in arengario». Per il momento, però, gli eventi in programma non saranno cancellati.