Clima: la cura ecologica che parla monzese in un libro bianco

C’è anche un po’ di Monza nel Libro bianco degli Stati generali dell’azione per il clima: il lavoro di Gianni Tartati, scienziato e studioso.
Gianni Tartari
Gianni Tartari

C’è anche un po’ di Monza nel Libro bianco degli Stati generali dell’azione per il clima, un “documento che raccoglie e sviluppa le proposte emerse dal dialogo tra decine di organizzazioni e singoli cittadini, rivolgendosi direttamente alla politica con l’obiettivo di tracciare una strada concreta per la transizione ecologica del nostro paese al 2030”.

Clima: la cura ecologica che parla monzese in un libro bianco, il lavoro di Gianni Tartari

La quota monzese è rappresentata dallo scienziato e studioso, ex dirigente del Cnr, Gianni Tartari, in pensione ma più attivo che mai anche attraverso EuCliPa.IT, associazione che unisce cittadini e ambasciatori italiani del Patto europeo per il clima – Tartari, ambasciatore dal 2020, è stato confermato nel ruolo fino a novembre 2025.

«L’avventura del Libro bianco inizia nel settembre 2023: obiettivo quello di affrontare in modo collaborativo e inclusivo i temi cruciali della transizione ecologica». Attraverso tavoli di lavoro, workshop e dibattiti aperti, sono stati coinvolti, spiega, cittadini, attivisti, esperti e rappresentanti istituzionali.
«Questo percorso ha portato all’individuazione di 87 proposte iniziali, che poi sono state sottoposte a un processo di selezione partecipata, in cui la maggioranza degli aderenti ha indicato quelle più rilevanti. Le proposte finali, 33, sono state verificate e perfezionate con il contributo di altri esperti e studiosi dei vari settori».

Clima: la cura ecologica che parla monzese in un libro bianco, la sicurezza idrica e la gestione integrata delle risorse

Tartari è tra gli autori del Libro bianco: in particolare, vista la sua esperienza professionale, ha partecipato alla stesura del capitolo “Acqua, clima e salute: per una gestione integrata e sostenibile della risorsa idrica”, che si trova nella sezione “Sistemi naturali e territorio”, che apre il volume, disponibile integralmente e gratuitamente su statigeneraliazioneclima.org.
«Da luglio mi sono buttato anima e corpo nella stesura del capitolo, lavorando molto bene con il gruppo di lavoro»: la prima presentazione, ufficiale, alla stampa nazionale, è stata organizzata a Bologna in occasione del “Forum transizioni giuste”.
«Migliorare la sicurezza idrica per le comunità e gli ecosistemi e promuovere una gestione integrata delle risorse idriche per mitigare i rischi legati alla scarsità o all’eccesso – prosegue Tartari – la sintesi estrema della nostra proposta, che passa attraverso, ad esempio, il rafforzamento del monitoraggio e della gestione integrata della qualità delle risorse idriche mediante l’utilizzo di strumenti avanzati e il coordinamento delle attività tra agenzie regionali, Snpa e Ispra, la promozione di soluzioni basate sulla natura per il recupero di zone umide, la laminazione delle acque in eccesso e la ricarica delle falde e, ancora, la riduzione del consumo di suolo attraverso una pianificazione territoriale resiliente. Attenzione particolare, poi, è stata posta al rapporto tra clima, acqua e salute, da analizzare mediante un approccio integrato: la salute umana è strettamente legata alla funzionalità degli ecosistemi acquatici».

Clima: la cura ecologica che parla monzese in un libro bianco, in continua evoluzione

Alla presentazione di Bologna ne faranno seguito altre, coinvolgendo il mondo scientifico (e non solo). «Risorse naturali e territorio, mobilità, educazione e formazione, sistemi agroalimentari, modelli economici e giustizia sociale, energie: le proposte sono articolate in queste sei diverse sezioni. Il Libro bianco, un documento volutamente neutro, è in continua evoluzione: è la prima volta che così tanti cittadini e attivisti si sono riuniti per collaborare a uno stesso progetto di questo tipo. Del resto, la crisi climatica è sempre più evidente e le politiche messe finora in campo si sono rivelate inadeguate: speriamo questo lavoro di attirare l’attenzione dei policy maker».