Clean City, i Sangalli parlano Natale a casa per i tre figli

Panettone a casa, ma non insieme, per i tre fratelli Sangalli dopo l’interrogatorio (richiesto) con i pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo. Patrizia, Daniela e Giorgio hanno lasciato il carcere per le rispettive abitazioni. Forse hanno rivelato nuovi nomi, altri coinvolgimenti nell’inchiesta Clean City.
Giorgio, Daniela e Giancarlo Sangalli con l’ex assessore Giovanni Antonicelli
Giorgio, Daniela e Giancarlo Sangalli con l’ex assessore Giovanni Antonicelli

Panettone a casa, ma non insieme, per i tre fratelli Sangalli dopo l’interrogatorio (richiesto) con i pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo. Patrizia, Daniela e Giorgio hanno lasciato il carcere per le rispettive abitazioni. Una concessione da parte del giudice per le indagini preliminari Claudio Tranquillo che fa presagire che i tre abbiano fornito informazioni utili all’inchiesta e abbiano fatto qualche ammissione di colpevolezza. Giovedì pomeriggio sentito nella sua abitazione anche il padre, Giancarlo, a differenza dei figli agli arresti domiciliari per limite di età. Si presume che anche il capostipite abbia parlato (come i figli ha fatto espressa richiesta di essere ascoltato dai pm): cosa potrebbero aver rivelato i Sangalli? Forse nuovi nomi, altri coinvolgimenti di politici. Restano invece in carcere tutti gli altri funzionari pubblici e politici coinvolti, da Gabriella Di Giuseppe a Antonio Esena, del Comune di Monza. Solo il secondo ha ammesso di aver preso mazzette. Entrambi hanno fatto ricorso al tribunale del riesame di Milano. Anche l’ex assessore comunale Giovanni Antonicelli, che finora si è avvalso della facoltà di non rispondere, potrebbe decidere di farsi sentire dai pm. Tutto rinviato al 9 gennaio invece sul fronte commissariamento aziendale della Sangalli. La srl di via Fermi ha mille dipendenti e per salvaguardare il loro futuro occupazionale potrebbe essere abbandonato il commissariamento a favore di una «amministrazione controllata» sorvegliata da un custode giudiziario.