Bagarre politica a Lissone sulla cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, lo studente universitario detenuto in Egitto dal febbraio 2020. In consiglio comunale non passa l’ordine del giorno che si proponeva di conferire la cittadinanza onoraria a Zaki. I voti (17) a favore della maggioranza, uniti a quelli del sindaco, dei 5 Stelle e di Ambrogio Fossati (Lega), non sono bastati perchè da regolamento ne servivano 19.
In aula si sono infatti registrate le astensioni dei consiglieri Erba e Meroni (Lega), Fossati (Forza Italia), Perego (Lissone in Movimento), Ratti (Gruppo Misto) e Sala (Fratelli Italia). Nella Lega, l’ex sindaco di Lissone Ambrogio Fossati vota a favore «ma lo faccio con molta riserva, perché c’erano delle modalità diverse per venire incontro alle esigenze di libertà anche concrete», ha chiarito, mentre il collega di banco Carlo Erba ritiene che «il conferimento della cittadinanza onoraria è un’operazione di facciata e non di sostanza». «Questa delibera non porta alcun beneficio a Zaki» precisa Roberto Perego di “Lissone in Movimento”, mentre Ruggero Sala dichiara che «non è il Comune di Lissone che può avere forza per cercare di portare le giuste rivendicazioni, ma sono Stato e Europa a dover agire». «Perché si promuove una tale iniziativa? Per giovare a Zaki o per rinvigorire la propria immagine politica?» afferma Elisa Ratti del Gruppo Misto. «Non è un beneficio a Zaki e chi siamo noi per dire che è detenuto illegalmente in uno Stato estero, dove sono le prove?» afferma infine Fabio Meroni della Lega che annuncia la richiesta di cittadinanza onoraria all’ex presidente catalano, Carles Puigdemont.
Le componenti di maggioranza hanno più volte ribadito in aula il senso dell’ordine del giorno che si proponeva di conferire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki “quale significativo atto in difesa dei diritti politici, individuali e della libertà di pensiero e di espressione che sono propri di ciascun cittadino”.
«Il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, oltre a essere un attestato di vicinanza a un giovane ricercatore dell’Università di Bologna impegnato in importanti iniziative a favore dei diritti umani, è anche un forte segnale di solidarietà e vicinanza della città di Lissone nei confronti di tutti coloro che, in molte Nazioni con governi dittatoriali e antidemocratici, vengono ingiustamente detenuti e condannati in quanto anche solo semplicemente sospettati di far parte di associazioni e movimenti che si battono per i diritti civili e politici» ha precisato il sindaco Concettina Monguzzi «la cittadinanza onoraria di Patrick Zaki può rappresentare il riconoscimento pubblico dei valori di libertà di studio, di pensiero e di partecipazione pubblica, di uguaglianza e democrazia, nei quali si ritrova la città di Lissone, essendo elementi sui quali poggia la Costituzione italiana e rappresentano pertanto valori privi di ogni appartenenza politica».
A seguito della votazione che non ha registrato i numeri sufficienti per approvare l’ordine del giorno, dura la reprimenda di una delle liste di maggioranza. Il Listone sui social parla infatti di «una sconfitta per la nostra città, a tratti una vergogna».
Roberto Perego controbatte definendo la proposta «finta solidarietà che non avrebbe portato nessun beneficio a Patrick Zaki, ma sarebbe servito solo ad una speculazione politica della sinistra». In consiglio comunale viene invece approvata all’unanimità la proposta, sempre presentata dal sindaco Concettina Monguzzi, di conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.