Cinque sepolture provvisorie a Besana: «Attendiamo il via libera della Ats al Piano regolatore cimiteriale»

Luciana Casiraghi, assessore ai Lavori pubblici: «Non si tratta, come alcuni sostengono, di mancanza di spazio tale da far prevedere l’allargamento dei cimiteri comunali e neppure di indisponibilità di posti a terra»
besana: cimitero
besana: cimitero Signorini Federica

Cinque salme destinate a sepoltura a terra sono provvisoriamente in loculi (3 al cimitero di Besana capoluogo, una a Valle Guidino e una a Villa Raverio). Destino simile, ma momentaneo, per una bara destinata al loculo nel camposanto di Villa Raverio, dove la disponibilità di colombari è per ora satura.

I numeri sono irrisori – calcolando che la media di sepolture annue a Besana in Brianza è pari a 160 – ma dicono di una contingenza emersa da una parte per la sofferenza di manufatti (non di spazi disponibili) che da tempo interessa i cimiteri besanesi, dall’altra per il rallentamento degli effetti benefici che potrebbero derivare dal piano cimiteriale, cui l’esecutivo sta lavorando.

Fornisce le direttive per leggere l’attuale situazione Luciana Casiraghi, assessore ai Lavori pubblici, sull’ultimo numero del Besanese: Circa «l’attuale situazione di stallo che vede la collocazione di alcune salme in colombari provvisori, non si tratta, come taluni sostengono, di mancanza di spazio tale da far prevedere l’allargamento dei cimiteri comunali e neppure di indisponibilità di posti a terra causate da concessione ante mortem. Molto più semplicemente è un problema legato all’approvazione da parte dell’Ats del Piano regolatore cimiteriale per i prossimi vent’anni (che prevede solo tumulazioni in tombe con vestibolo) che per ora, finché non sarà concluso l’iter, ha “congelato” la posa di nuovi cassoni a terra negli spazi a disposizione. Fa eccezione il cimitero di Montesiro dove è stato ottenuto, prima del periodo di emergenza sanitaria, un permesso in deroga. Per far fronte alla situazione non sono bastati gli interventi di estumulazione straordinaria eseguiti sulle sepolture scadute o abbandonate, in particolare i loculi, per coprire le esigenze della cittadinanza, in un periodo, tra l’altro, in cui la mortalità ha avuto un aumento anche per le problematiche connesse alla pandemia».

La situazione più critica è quella del camposanto di Besana capoluogo, interessato da circa il 37% delle richieste di sepolture sul totale di quelle sui 6 cimiteri della città. Prevedendo i tempi burocratici necessari per ottenere l’ok di Ats sul piano di gestione ventennale relativo alla gestione delle sepolture, l’affidamento dei lavori per la posa di nuove sepolture a Besana potrebbe essere quest’estate.