Chiusura di un bar a Biassono da parte del questore: la replica dei titolari

Replica dei titolari del bar di Biassono chiuso dal questore per 20 giorni.
Bar chiuso per venti giorni a Biassono
Bar chiuso per venti giorni a Biassono

In seguito alla pubblicazione su questo sito dell’articolo “Trovata della droga, bar di Biassono chiuso per 20 giorni dal questore“, è pervenuta alla redazione de Il Cittadino, per il tramite dello studio legale Sls Avvocati, la seguente replica dei titolari dell’attività interessata da sospensione cautelare, che provvediamo a pubblicare integralmente di seguito. 

“I sottoscritti Sig.ri Paolo Pirola e Gabriele Spinelli, in qualità di titolari del bar Neffa Café S.n.c. intendono precisare come la sospensione della propria attività sia stata disposta per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, riconducibili, in particolare, alle denunce e agli esposti presentati dai residenti della zona (condomini dello stabile presso cui è ubicato il locale) per gli schiamazzi e per l’affollamento nelle ore serali dell’area antistante al bar e non – come riportato ambiguamente sull’articolo pubblicato il 31 marzo sulla testata giornalistica Il Cittadino Monza e Brianza – al ritrovamento di sostanze stupefacenti nei bagni del bar e alla presenza di pregiudicati tra la clientela. Ed infatti, a seguito del controllo del 24 marzo effettuato dalla Questura, è stata trovata una minima quantità di marijuana (0,5 grammi), di gran lunga inferiore al limite di uso personale.Tale sostanza, inoltre, veniva ritrovata in un contenitore porta rifiuti che era stato abbandonato da ignoti nel bagno del bar, ove, come da disposizioni di legge, ha libero accesso non soltanto la clientela, ma anche qualsiasi altra persona che ne richieda l’utilizzo. D’altra parte, il bar, sebbene dotato di personale di sicurezza al fine di un maggior controllo di quanto avviene nei propri locali e per tutelare la clientela stessa, non può certamente impedire l’accesso al bagno, né, tantomeno, perquisire chi intende accedere al bar per consumare o anche soltanto per usufruire dei servizi igienici, né, ancora di meno, identificare gli avventori. Per quanto riguarda le ragioni del provvedimento di sospensione (in particolare, schiamazzi e affollamento nelle ore serali), i sottoscritti intendono evidenziare come già negli ultimi anni siano stati destinatari di procedimenti penali per disturbo della quiete pubblica (avviati proprio a seguito delle querele di qualche condomino), che, tuttavia sono stati puntualmente archiviati, così come si sono conclusi senza l’adozione di alcun provvedimento i paralleli procedimenti amministrativi nei confronti della propria attività. I titolari, infatti, consapevoli che il proprio locale si trova in un’area residenziale in cui sorgono anche edifici condominiali, seppur autorizzati a tenere il bar aperto al pubblico fino alle 3 del mattino, sin dall’ottobre del 2021 hanno deciso di anticipare la chiusura a mezzanotte, con una notevole contrazione dei guadagni. In aggiunta a quanto sopra, al fine di evitare l’eventuale fastidio arrecato ai residenti del condominio di Via Cesana e Villa, i sottoscritti rammentano di aver posto in essere tutti gli accorgimenti del caso, quali, ad esempio, l’insonorizzazione dei locali e l’affissione di cartelli che invitano al silenzio nell’area esterna. A tal proposito, è evidente che né i titolari del Neffa Café, né il proprio personale di sicurezza abbiano alcun titolo o potere di controllo al di fuori dell’area antistante il bar, e, più nello specifico, al di là della strada o nei pressi del parcheggio dove le persone sono solite stazionare anche oltre l’orario di chiusura del bar.Ed infatti, per tutti questi motivi, i sottoscritti hanno conferito mandato ai propri legali (Studio SLS Avvocati di Milano) per proporre ricorso nei termini di legge avverso il provvedimento di sospensione disposto dal Questore di Monza”.

La redazione precisa che ogni informazione contenuta nell’articolo in questione è stata fornita da nota della Questura.