I vandalismi più gravi si sono ridimensionati, a parte qualche piccolo dispetto, e la scorsa settimana si è arrivati addirittura a un arresto e a una denuncia. Funziona la collaborazione tra parrocchia di Binzago, carabinieri della tenenza di Cesano Maderno e amministrazione comunale per arginare il preoccupante fenomeno di bande di ragazzini fuori controllo.
Sabato 17 novembre all’oratorio San Luigi di via Manzoni sono entrati gli uomini dell’Arma. Decisiva la segnalazione della presenza di uno spacciatore all’interno del centro giovanile, che vendeva la droga a ragazzini di 17, 16 e persino 14 anni.
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I carabinieri hanno individuato e bloccato un 21enne cesanese. Dalla conseguente perquisizione personale nelle tasche sono stati rinvenuti e sequestrati 80 grammi di marijuana e 90 euro in banconote di piccolo taglio. Per gli inquirenti sarebbero provento di spaccio. I controlli sono poi proseguiti nella sua abitazione, dove tra foglietti e appunti vari è venuto a galla un elemento chiave per le indagini: l’identità del “grossista”. Si tratta di un altro italiano, un giovane ventenne sempre residente a Cesano Maderno.
Sarebbe stato lui a consegnare la droga al ventunenne che a catena poi la spacciava all’oratorio di Binzago. I carabinieri hanno bussato subito alla porta del “grossista” e qui hanno scoperto un etto di marijuana e 300 euro in contanti che occultava in cantina. Il ventenne trovato con l’importante quantitativo di droga è stato arrestato, mentre per il ventunenne entrato in oratorio con la marijuana è scattata la denuncia. La notizia dell’intervento dell’Arma dei carabinieri è stata accolta naturalmente con favore dalla parrocchia e dai tanti volontari che gravitano nell’ambiente dell’oratorio, costretti per mesi a subire le angherie, i furti, la maleducazione dei bulli.
Il parroco don Romeo Cazzaniga: «È una svolta positiva dell’incontro che abbiamo avuto a settembre con i carabinieri e il comune. L’impegno da parte loro era stato garantire un monitoraggio dell’oratorio ed è quello che stanno facendo». Don Romeo è però amareggiato: «Spiace che ci siano ragazzi che fanno uso di queste sostanze».
Un fenomeno purtroppo in crescita e allora ecco la decisione della parrocchia di lanciare un messaggio diverso: «L’azione che si è concretizzata nel finesettimana, dimostra come l’oratorio è costantemente monitorato.
I genitori non devono aver paura di far frequentare questo spazio ai loro ragazzi, anzi deve scattare una reazione opposta: l’oratorio deve essere vissuto e se si nota qualcosa di anomalo, spaccio o altro, bisogna chiamare subito i carabinieri o fare riferimento ai volontari della parrocchia». Insomma i binzaghesi si riappropriano dei loro spazi.