E luce fu. Non necessariamente perché era l’anno in cui il Cittadino avrebbe fatto il suo esordio: nella prima settimana di quel 1899 in cui il settimanale sarebbe nato la notizia era che finalmente anche Monza aveva un sistema di illuminazione pubblica elettrico.
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Addio vecchio gas (o meglio: tenuto in panchina per le emergenze data l’incertezza della corrente) e via al mondo di Edison. Il Cittadino vuole partire da qui per accompagnare l’anno del suo 120esimo anniversario di nascita, con una rubrica intitolata “Centoventi” che racconterà all’interno delle pagine del giornale, di settimana in settimana, quello che è successo nello stesso periodo del 1899. Dal momento che il Cittadino è arrivato ad agosto, è necessario fare ricorso al suo diretto antecedente, la Rivista monzese nata sette anni prima e che avrebbe lasciato il campo al Cittadino in quell’estate. Il suo primo direttore era stato Filippo Meda, avvocato fresco di laurea che avrebbe poi preso le redini del Cittadino ad agosto. Il numero di giovedì 5 gennaio 1899, nelle colonne di cronaca cittadina, sotto il titoletto “La luce elettrica”, scriveva così: “Contrariamente alla nostra profezia, la luce elettrica rischiarava le vie di Monza la prima notte del 1899 (nel testo 1889, un refuso, ndr). Da alcune sere è dessa l’ammirazione e la gioia del mondo piccino non solo, ma ancora dei grandicelli, che l’attendono in sulle piazze e per le vie, e l’accolgono con grida di gioia”.
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Insomma, bene, ma non benissimo: “Generalmente è lamentata la mancanza d’alcune lampade nella vasta piazza del mercato: presentemente la luce è un po’ rossiccia, ma forse dipenderà dalle prime sere. Ad ogni modo Monza ha guadagnato non poco. Speriamo non ci perverranno più oltre le lagnanze (giustissime) per la mancanza di luce dell’ormai proverbiale gaz di Monza, e che i devoti mattinieri non lamenteranno più l’oscurità delle vie nelle ore mattutine”. Poi il suggerimento: “Ci permettiamo anche un’osservazione alla Società Elettrica, che pura ha mantenuta la sua promessa, se le lampade fossero più basse, non si avrebbe miglior illuminazione? Con ciò noi non vogliamo darci l’aria di elettricisti”.
Monza detiene un record, in campo elettrico, in ambito domestico: la modernissima Villa reale sotto i Savoia è stato il primo edificio privato acceso con l’elettricità. E le sue lampade sono ancora al loro posto.