Otto mesi di messa alla prova durante i quali il sindaco di Ornago, Daniel Siccardi, dovrà digitalizzare pratiche comunali, che altrimenti bisognava dare in appalto, per estinguere l’accusa di simulazione di reato. Questa era la richiesta avanzata dal difensore Francesco Montesano, e accettata mercoledì 22 marzo dal giudice Elena Sechi, per sottrarre il suo assistito alla gogna mediatica dopo che, secondo l’accusa, nell’aprile del 2021 aveva inventato di essere stato vittima di “gravi minacce, commesse mediante messaggi inviati via posta elettronica, rinvenuti nella casella della posta, e alcuni volantini lasciati negli uffici del Comune il 20 aprile 2021“. Corredando poi la denuncia presentata ai carabinieri di Bellusco di alcune foto recapitategli che ritraevano il suo volto in una maschera di sangue. Minacce però che per la Procura di Monza erano false, tanto che lo aveva mandato a processo. L’unica condizione per chiudere definitivamente la vicenda, ha ordinato il magistrato, una dettagliata relazione del lavoro svolto durante gli otto mesi.
Caso Siccardi: il tribunale e le parole del sindaco
“La vicenda è piombata sulla mia vita come un meteorite – ci aveva confessato il sindaco Daniel Siccardi – Ho vissuto come sulle montagne russe per due anni. All’inizio la paura per le minacce ricevute, paura per me, per la famiglia e i miei cari. Ho sempre avuto una vita normale direi ordinaria e ricevere delle minacce è come essere dentro un incubo, una cosa che non crederesti mai di vivere. In questi mesi ho provveduto a dare incarico a perito, il quale ha confermato la possibilità che qualcuno possa aver hackerato la mia linea wifi e che le mail fossero partite da quell’indirizzo. Alla fine del 2022 è sopraggiunto il rinvio a giudizio con la prima udienza fissata al 12 gennaio 2023.Questa vicenda, che per me rimane assurda, ha assorbito energie fisiche, ma soprattutto economiche ed emotive tali che non posso più sostenere. Non posso più sottoporre la mia famiglia a continui attacchi e offese per una vicenda in cui mi sento vittima”. Da qui la decisione quindi di chiedere la messa in prova per otto mesi, svolgendo lavori socialmente utili a favore dello stesso Comune di Ornago, lavori che altrimenti avrebbero comportato un esborso non indifferente per le casse della municipalità. Anche se Siccardi continua a proclamarsi innocente e ad affermare di essere rimasto vittima di un hacker che si sia fatto passare per lui per metterlo nei guai