Caso Mantide: l’ex fidanzato di Morandi arriva a testimoniare in tribunale

Prosegue il processo nei confronti di Tiziana Morandi, la Mantide della Brianza ed arriva a testimoniare il suo ex.
Monza Mantide della Brianza Tiziana Morandi l’1 giugno all’uscita dal tribunale Fabrizio Radaelli

Se lo scorso 10 giugno i testimoni chiamati a deporre nel processo a carico di Tiziana Morandi, la 48enne di Roncello, ormai più nota come la “Mantide della Brianza” (accusata di rapina, lesioni, di utilizzo indebito di carte di credito, violazione della legge sugli stupefacenti e anche di avere procurato alle vittime uno stato di incapacità di intendere e di volere con la somministrazione delle benzodiazepine), per la comprensibile vergogna di ammettere in pubblico la loro ingenuità nel lasciarsi irretire dalla “cordialità” della donna, nell’udienza di giovedì scorso, 15 giugno, volenti o nolenti i testi hanno dovuto superare le loro remore e presentarsi davanti ai giudici. Fra i testi però è spiccato un 55enne, E. M., macellaio di Como, che è stato fidanzato della Morandi per “ben” due mesi.

Caso Mantide: l’ex fidanzato e il neurochirurgo

E la sua testimonianza sembra appesantire notevolmente la posizione della “Mantide”: “Durante la nostra relazione – ha dichiarato davanti alla Corte – mi è capitato di vedere dei clienti di Tiziana Morandi uscire da casa sua ed erano sempre abbastanza assopiti. Ma lei mi diceva che era l’effetto del massaggio rilassante al collo”. “Ci siamo conosciuti su Facebook nel 2021 e ci siamo frequentati per un paio di mesi, ma poi la relazione l’ho chiusa perché accadevano cose che non mi piacevano. Ad esempio le ho prestato cinquemila euro perché doveva riscattare un’eredità e aveva bisogno di soldi per i bolli, ma poi con continue scuse quei soldi non me li ha mai ridati. Lei diceva che faceva il chirurgo neurologico pediatrico, ma faceva anche i massaggi di professione e che lavorava anche di notte perché certe operazioni si fanno in notturno. A quel punto – ha raccontato ancora E.M. – ho iniziato ad avere dei dubbi”. 

Caso Mantide: l’ex fidanzato e il 28enne di Trezzo

L’uomo è stato convocato in aula perché nel giugno 2021, assieme alla Morandi,  aveva scortato con la sua auto un 28enne di Trezzo sull’Adda che dopo un massaggio a casa della Mantide, era stato molto male e aveva finito per schiantarsi violentemente contro un muro. “Arrivati vicino a casa sua – ha raccontato ancora l’ex della Mantide –il trezzese ha voluto a tutti i costi mettersi al volante della sua macchina e si è poi andato a schiantare contro un muro. Io mi sono fermato fino all’arrivo dei soccorsi perché mi sono spaventato, invece lei non mi sembrava preoccupata e mi ha mandato a comprare dell’acqua perché c’era un caldo torrido”. Il processo è proseguito con la testimonianza di altri testimoni e quindi è stato rinviato a fine giugno, quando dovranno comparire gli ultimi due testi. Anche se non si escludono altri colpi di scena quali due complici, un uomo e una donna, e un terzo uomo, detenuto, con il quale a Mantide ha una fitta corrispondenza.