Nuova udienza in Provincia per il caso di bancarotta fraudolenta per Bames e i sindacati e i lavoratori protestano. Mercoledì mattina sono stati ascoltati l’ex amministratore delegato della società Luca Bertazzini interrogato dall’avvocato della curatela e Giuseppe Bartolini. L’ex manager Bertazzini, che nel precedente incontro aveva ribadito il suo impegno massimo per tutelare i lavoratori, questa volta ha sottolineato come quando anni fa è stata avviata la cassa integrazione l’impresa si sia impegnata a erogare la differenza tra l’ammortizzatore sociale e lo stipendio effettivo di ogni singolo dipendente. Affermazioni che non sono piaciute agli ex lavoratori e alle sigle sindacali.
Caso Bames, i sindacati: «L’integrazione della cassa non era al 100%»
«Non è assolutamente vero – ha chiosato l’ex segretario della Fim Cisl Gigi Redaelli – la parte economica mancante non è mai stata coperta al 100%, al massimo è stato dato un anticipo del Tfr, che poi gli operai hanno dovuto restituire quando è stato dichiarato il fallimento dell’azienda. Noi abbiamo tutti gli atti che dimostrano il contrario se ci verranno chiesti rispetto a quanto ha detto Bertazzini davanti ai legali».
Caso Bames, il processo va avanti
Il clima è sicuramente di quelli tesi e la prossima convocazione è prevista per il prossimo 16 giugno con una nuova deposizione da parte di Bartolini. Il processo quindi va avanti e le vecchie maestranze continuano a presidiare ogni seduta davanti alle porte del palazzo di via Grigna, dove è stata trasferita la causa dal Tribunale di Monza per concedere più spazio agli uditori.