Caso Bames: arrivano le prime sentenze (ridotte), gli ex lavoratori esultano

Emesse le sentenze di primo grado del caso Bames per bancarotta fraudolenta, Bertazzini pensa già all'appello.
Processo Bames un presidio al tribunale di Monza
Processo Bames un presidio al tribunale di Monza

Tutti condannati in primo grado i sei imputati del caso Bames di Vimercate per bancarotta fraudolenta con qualche sconto di pena e gli ex lavoratori esultano, ma la partita è ancora aperta. Le sentenze sono state emesse dal tribunale di Monza mercoledì 24 aprile dal collegio giudicante nel tardo pomeriggio dopo l’ultima arringa di uno degli avvocati e la riunione del collegio giudicante. Vittorio Romano Bartolini dovrà scontare 8 anni di carcere( il pm ne aveva chiesto 9 anni e 10 mesi), Giuseppe Bartolini 6 anni (la richiesta era di 8 anni), Luca Bertazzini 4 anni e 6 mesi (ne erano stati richiesti 8), Riccardo Toscani 4 anni e 6 mesi (ne erano stati chiesti 7), Salvatore Giugni 4 anni (il pm aveva proposto 7 anni) e Angelo Sandro Interdonato 3 anni e 8 mesi (mentre l’accusa aveva chiesto 7 anni). I sei dirigenti sono stati condannati anche a risarcire 5mila euro agli ex lavoratori per danno morale e anche danni con un provvisionale di 5 milioni di euro di provvisionale.

Caso Bames: la soddisfazione degli ex lavoratori

C’è grande soddisfazione da parte nostra, mia e di tutto il Comitato ex dipendenti Bames e Sem – ha fatto sapere l’ex segretario della Fim Cisl di Monza e Brianza Gigi Redaelli -. Questa sentenza, anche se di primo grado, ripaga di tutti gli sforzi fatti per tenere alta l’attenzione su questa complicata vicenda. Godiamoci questo momento”.D’altronde gli ex dipendenti attendevano questo pronunciamento dal lontano ottobre 2013, quando l’azienda di via Kennedy nella frazione di Velasca fallì. Nella prossima settimana dovrebbe essere recuperato anche il dispositivo della sentenza, mentre per le motivazioni della condanna bisognerà attendere 90 giorni.

Caso Bames: Bertazzini pensa già all’appello

Dal fronte opposto c’è chi è già pronto a fare ricorso in appello come il dottor Bertazzini ex presidente e amministratore delegato di Bames tra il 2006 e il 2008. “La sentenza dimostra che nella stragrande maggioranza dei casi gli investimenti fatti non sono stati dissipatori per trovare e incentivare aziende terze a sostituire Celestica che si era spostata nel Far East – ha affermato Bertazzini -. C’è una parte residuale del denaro speso che a mio parere è stato erroneamente ritenuto non strumentale all’azione che stavamo facendo per tutelare i lavoratori. La sanzione che subisco è sicuramente pesante e voglio dimostrare in appello ai giudici l’inconsistenza delle accuse. Ricordo che quando assunsi l’incarico di presidente e Ad sul finire del 2006 la società aveva una perdita di 56 milioni di euro e nel giro di un paio d’anni avevamo un attivo di oltre un milione”.Resta il fatto che ci siano voluti 11 anni prima che il tribunale di Monza prendesse almeno una prima decisione sul caso Bames tra interruzioni, rinvii di udienze e anche il Covid che ha rallentato l’iter legale. La questione giudiziaria non è pero ancora chiusa e la scelta del ricorso in appello di Bertazzini potrebbe essere condivisa anche dagli altri cinque imputati.