Cartoline d’estate di Monza: come eravamo nel 1965

Seconda puntata del viaggio nel passato di Monza attraverso le cronache del Cittadino: cosa succedeva nel 1965.
Il Cittadino 1965
Il Cittadino 1965

Il dibattito sull’urbanistica si accende e il Calcio Monza attraversa un momento delicato: i temi dell’estate del 2025 sono i medesimi che animavano la città sessant’anni fa.

Monza, come eravamo nel 1965: il piano regolatore e il collettore fognario

Nel 1965, come documenta il Cittadino, entra nel vivo la discussione sul piano regolatore Piccinato adottato nell’ottobre 1964 e approvato solo nel 1971: a più riprese il Gruppo di architetti e ingegneri critica la «eccessiva spezzettatura delle zone che sovverte il tessuto urbanistico», la distribuzione caotica del verde, la scarsa valorizzazione del Parco e della Villa reale e la «utopistica rete viaria». I tecnici bocciano anche l’ipotesi di realizzare un grande centro direzionale tra le vie Cavallotti, Europa e Solferino.

Il Cittadino 1965
Il Cittadino 1965

Il progetto più importante dell’anno è quello del grande collettore fognario che, si legge il 2 settembre, renderà limpide le acque del Lambro: i lavori appaltati dal Consorzio Alto Lambro impegneranno 300 operai per 400 giorni e costeranno un miliardo e 300 milioni di lire, di cui 700 destinati alla costruzione del depuratore di San Rocco.

Monza, come eravamo nel 1965: scuole e chiese

Prosegue la realizzazione di scuole e chiese, segno che la città continua a ingrandirsi: in maggio apre il cantiere per l’ampliamento della parrocchia di Triante, a giugno è illustrato il progetto della nuova chiesa di San Biagio, in via De Amicis è a buon punto il palazzo che ospiterà la sede dell’Associazione commercianti, a luglio è annunciata l’apertura di nuove aule nella scuola media di San Rocco e al liceo Zucchi ed è presentato il piano per la costruzione della nuova sede del liceo scientifico in via Sempione mentre a San Fruttuoso sta sorgendo il Centro assistenza operai dotato di cento camere singole e un ristorante. Il Tribunale, intanto, deve fare i conti con la carenza di spazi.

Il Cittadino 1965
Il Cittadino 1965

Monza, come eravamo nel 1965: viabilità

Non va a buon fine il tentativo del Comune di acquistare la caserma San Paolo, in condizioni fatiscenti, e di trasferire la struttura in un terreno di sua proprietà in zona Regina Pacis o all’ex Gil: l’Amministrazione militare respinge tutte le offerte. Sul fronte viabilistico è annunciato l’allargamento del ponte sulla ferrovia in via Manara, a ottobre è inaugurato il primo tratto di viale delle Industrie ed è presentato l’ampliamento di largo Mazzini: da mesi, intanto, i pendolari temono la chiusura della Monza-Molteno-Lecco che ancora per molti anni le Ferrovie dello Stato considereranno un ramo secco. E mentre in settembre l’amministrazione comunale ammette di non essere in grado di finanziare il prolungamento della metropolitana da Sesto a Monza, l’Atm studia la sostituzione del tram Milano-Monza con una linea di autobus.

Il Cittadino 1965
Il Cittadino 1965

Monza, come eravamo nel 1965: il presidente Sada lascia la squadra di calcio

I tifosi sono in fibrillazione: a luglio si dimette il presidente del Monza Claudio Sada che ha guidato la società per dieci anni. Il suo ritiro, si chiede il Cittadino, segna «la fine del calcio monzese?». Il contributo di 15 milioni di lire, a fronte dei 30 necessari, votato dal consiglio comunale consente alla squadra di iscriversi al campionato di serie B: nel comitato reggente, oltre agli esponenti del municipio, entrano alcuni industriali che hanno contribuito al salvataggio.

Monza, come eravamo nel 1965: i negozi e la caccia notturna al Parco

Tra le pagine del giornale si percepiscono anche le tracce di una città che non c’è più: ad agosto i sindacati dei salumieri e dei droghieri si ribellano contro la chiusura dei negozi il lunedì pomeriggio introdotta a Milano. Nello stesso mese viene organizzata una battuta di caccia notturna nel Parco per «eliminare gli animali nocivi» vale a dire i conigli selvatici che danneggiano gli alberi scavando tane e rosicchiando le cortecce e qualche settimana dopo il Cittadino invita a non mangiarli in quanto affetti da mixomatosi.

Il Cittadino 1965
Il Cittadino 1965

Monza, come eravamo nel 1965: le notizie “eterne”

Sessant’anni fa a Monza si moriva sulle strade molto più di adesso: in estate la vera insidia era, però, rappresentata dal Villoresi. Nel 1965 inghiotte almeno due vittime: in dieci anni, scrive il 22 luglio il Cittadino, nel canale soni annegate 40 persone, perlopiù ragazzi che si tuffano dalle rive del “Villoresi beach” e della “Canottieri Ghilini”.
La stagione di lutti si apre con la straziante fine di Roberto Panattoni, un bambino di sei anni che muore intrappolato in un vecchio frigorifero in cui è entrato per gioco. Ad aprile la morte in autodromo del pilota svizzero della Ferrari Tommy Spychiger riaccende le polemiche sulla pericolosità della parabolica, nemmeno un mese dopo sulla pista resta carbonizzato Bruno Deserti e a ottobre perde la vita il ventunenne Roberto Parodi.

Sul circuito a settembre si respira, però, un clima ben diverso per la prima edizione del Festival dell’autodromo. “A Monza come a Indianapolis” titola il Cittadino: l’impianto ospita un lunapark, eventi gastronomici e corse notturne mentre il Gran Premio è vinto da Jackie Stewart.

L’impresa che, però, appassiona i monzesi è firmata dagli alpinisti del Cai. Il giornale segue passo passo la conquista in Perù della inviolata Aguja Nevada, nella Cordillera Blanca, da parte di Gianni Arcari, Nando Nusdeo e Angelo Pizzocolo che con Carlo Casati, Vasco Taldo e Carlo Frigieri fanno parte della spedizione partita giugno. Prima di rientrare scalano altre due vette oltre i 5.000 metri: una dedicata alla città di Sesto San Giovanni e l’altra a Claudio Casati, il figlio di Carlo nato mentre il papà è in Perù.