È stata approvata dall’ultimo consiglio comunale di Carate Brianza, radunato in videoconferenza per via delle restrizioni legate al Coronavirus, la convenzione con l’istituzione culturale don Carlo Gnocchi per la costituzione del diritto di superficie sulle aree di proprietà comunale tra via Tommaso Grossi e viale Brianza, già da un anno destinate a “servizi” di “interesse pubblico”. Sull’appezzamento che accoglierà anche la “Academy” finanziata da Regione e il nuovo palazzetto dello sport comunale, l’istituto scolastico edificherà la propria nuova sede. Contestualmente è stata prorogata la convenzione siglata il 12 ottobre del 1988 in scadenza: nella ex elementare di via dei Gaggioli le lezioni proseguiranno fino al trasloco, a patto che i cantieri in via Grossi inizino entro il 31 dicembre 2023.
La convenzione è stata illustrata dall’assessore Eleonora Frigerio, che ha elogiato l’istituzione don Carlo Gnocchi quale «eccellenza per l’istruzione brianzola e lombarda» e ha ricordato che l’opzione di costruzione “ex novo” di una più ampia sede per avere «una visione di lungo respiro». Il diritto di superficie durerà 30 anni, con possibilità di rinnovo; il progetto di edificazione e sue eventuali varianti dovranno essere approvati dalla giunta; gli edifici dovranno essere restituiti in buono stato manutentivo e il Comune non dovrà farsi carico di eventuali bonifiche.
Don Gnocchi verserà un canone annuo di 25mila euro, ridotto al 50% nei primi anni (fino all’agibilità) e si impegna perché non ci siano interferenze con i cantieri della Academy.
«In un momento di emergenza portiamo in approvazione una dei progetti più ambiziosi del nostro mandato» ha detto «orgoglioso» il sindaco Luca Veggian, poi rivolgendosi ai consiglieri: «Coloro che approveranno saranno ricordati nella storia, come è avvenuto oltre 30 anni fa. Anche chi si astiene o chi sarà contrario verrà ricordato».
Il voto contrario è arrivato compatto da tutta l’opposizione. Per il Pd di Francesco Paoletti, i motivi di avversione sono «gli stessi» palesati un anno fa: rischio di viabilità al collasso e consumo di suolo. Tra i chiarimenti chiesti da Giampiero Sirtori (Pd), uno sull’indicizzazione del canone che la scuola deve pagare (per l’esecutivo il calcolo è adeguato).
Marco Pipino si è mostrato perplesso sulla concentrazione di tali e tante attività in una zona già critica dal punto viabilistico e sulla concezione di “pubblica utilità”. Secondo Luca Riva (M5s) sarebbe servito l’adeguamento Istat delle quote da pagarsi annualmente, uno studio serio del traffico, parcheggi sotterranei.