Il ponte di Realdino con 110 anni di storia alle spalle ha anche i sensori sulle proprie campate. Non certo un segno di modernità superflua, ma un modo per tenere controllata l’imponente struttura che collega Carate Brianza a Besana. Questi strumenti di alta tecnologia sono collegati con un cavo corrugato bianco che contiene al suo interno un filo da cui partono tutte le derivazioni dei dodici sensori che rilevano dati in tempo reale restituiti all’azienda incaricata dalla provincia per il monitoraggio.
«Per tranquillità di tutti coloro che si facessero domande circa il “nostro” ponte sul fiume Lambro, nei suoi 140 metri di lunghezza e di “grande vecchio”, segnalo che la struttura è da diversi mesi monitorata e controllata costantemente, secondo un progetto di studio e controllo tecnico avanzato, a cui ha aderito e partecipato a fine 2017-inizio 2018 l’amministrazione Paoletti, rispondendo alla proposta di segnalazione e richiesta di intervento rivolta ai Comuni del territorio – ha scritto una caratese su Facebook – Passando a piedi si possono vedere bene i sensori predisposti, su quella che è a tutt’oggi una delle migliori opere di ingegneria della Brianza. Naturalmente, i Caratesi chiederanno all’attuale assessore LLPP e all’attuale Sindaco di informare la cittadinanza circa i risultati del monitoraggio, appena sarà concluso (durata prevista erano 6 mesi di osservazione ), con una relazione dettagliata. Sarà un’informazione doverosa, come era previsto ad inizio lavori dall’allora sindaco Paoletti, che ha ritenuto fondamentale iniziare questo progetto, e oggi informazione ancor più necessaria».
La questione è gestita in prima battuta proprio dalla Provincia di Monza e Brianza proprietaria del viadotto caratese che da sei mesi viene monitorato h24. D’altronde si tratta di uno dei ponti più vecchi, realizzato nel 1908.
Ma il Comune di Carate chiede attenzione ancora maggiore per il viadotto. «Si tratta di un ponte di competenza provinciale – ha precisato il sindaco Luca Veggian – però oltre alla tenuta strutturale siamo dell’avviso di provvedere anche a una manutenzione accessoria. D’altronde ci troviamo di fronte a un viadotto dove non vengono fatti interventi manutentivi da tempo e ci sono delle condutture e delle griglie fatiscenti che devono essere sostituite».
Le richieste del Comune nei confronti dell’amministrazione non si esauriscono qui. «Bisogna anche posizionare dei cartelli ai lati del viadotto in cui si specifichi il carico che può sostenere il ponte» ha affermato il primo cittadino caratese. Quesiti posti direttamente o indirettamente al presidente della Provincia di Monza e Brianza Roberto Invernizzi, che proprio nei giorni scorsi ha fatto un’attenta analisi di tutti i ponti che l’ente provinciale gestisce sul territorio. Inoltre nel recente passato l’Adiconsumatori di Monza e Brianza ha anche chiesto alla Provincia la possibilità di allargare il passaggio pedonale del ponte che è molto stretto e difficile da percorrere per più di un pedone alla volta.
«Sono oltre 140 i ponti che attraversano la rete stradale provinciale, 36 di questi sono disposti lungo la trafficata SP35, arteria che collega Milano alla Brianza e frequentata giornalmente da migliaia di pendolari e automobilisti – ha fatto sapere la Provincia in un comunicato diramato qualche giorno fa – Al fine di garantire la sicurezza delle migliaia di automobilisti che transitano sulle strade di Monza e della Brianza si è reso fondamentale e necessario intervenire in maniera programmata investendo razionalmente le risorse disponibili. A febbraio del 2018, attraverso un servizio appaltato alla società Akron srl di Bovisio Masciago in RTI con CEAS di Milano, è stato avviato un ciclo di censimenti, ispezioni visive primarie e monitoraggio su tutti i ponti di competenza provinciale attraverso il Bridge Management System che prevede la programmazione continua nel tempo di ispezioni, controlli, verifiche e prove, permettendo così di raccogliere informazioni utili in tempo reale sullo stato di salute dei manufatti».
In seguito al trasferimento di fondi regionali per un valore totale di 1,8 milioni di Euro, la Provincia di Monza e della Brianza si è anche adoperata nell’estate del 2017 per dare avvio ad un progetto di manutenzione straordinaria su tutta la tratta di competenza con lavori di rifacimento di asfalti per circa 20.000 mq, la sistemazione di diversi tratti delle banchine stradali, lo sfalcio del verde, il rifacimento della segnaletica orizzontale, la raccolta dei rifiuti abbandonati, ripristino dell’illuminazione ai quali si è aggiunto il ripristino corticale delle superfici ammalorate dei ponti di Cesano Maderno-Binzago e di Varedo, interessati dal primo slot dell’operazione “Ponti Sicuri”. A questi si sono aggiunti ulteriori interventi di ripristino e risanamento al ponte di Bovisio Masciago oggi percorribile con una limitazione al traffico imposta dai tecnici provinciali a 3,5 tonnellate.