Brugherio, rissa tra vicini di casa Tutti condannati ai domiciliari

Lo scorso luglio a Brugherio si erano presi a colpi d’accetta dopo l’ennesima lite di vicinato, in via Marsala. Ma il giudice li condanna proprio a essere vicini per forza: sconteranno la pena ai domiciliari i protagonisti della rissa di luglio.
Brugherio:  carabinieri in divisa e in borghese in via Marsala il giorno della rissa
Brugherio: carabinieri in divisa e in borghese in via Marsala il giorno della rissa

A luglio i difficili rapporti di pianerottolo erano finiti a colpi di accetta e sangue sparso sulle scale del condominio. Due mesi dopo il giudice li condanna a condividere la pena proprio su quello stesso pianerottolo. Insomma: condannati a odiarsi.

È stata pronunciata martedì dal giudice Susanna Lomazzi del tribunale di Monza la sentenza sulla maxi rissa scoppiata in estate alle case popolari di via Marsala a Brugherio: i quattro protagonisti dello scontro armato di vicinato sono stati ritenuti colpevoli di rissa e lesioni e per un anno dovranno stare agli arresti domiciliari.

Abdellatif Eskairi , marocchino 29enne pregiudicato per droga, è stato condannato a un anno di detenzione per rissa e lesioni. Alessandro Di Dedda, 38 anni, è stato condannato a un anno. Il padre Salvatore, 64 anni, si è beccato sei mesi. L’ultimo protagonista è il fratello minore e convivente di Abdellatif, Mohamed Eskairi, 26 anni. Per lui sei mesi di detenzione ai domiciliari.

Era venerdì 30 luglio, intorno alle 16, quando i carabinieri sono stati chiamati sul posto dopo una pioggia di segnalazioni alla centrale operativa. Si parlava di uomini armati in mezzo alla strada, spranghe e soprattutto un’ascia. Si temeva che potesse restare coinvolto anche qualche passante. Il profilo della vicenda si è chiarito poco dopo: una rissa condominiale, tre uomini feriti accasciati a terra sulla strada, un 64enne a caccia di una pistola. I militari sono arrivati in gran forze dalla stazione locale con i giubbotti antiproiettile e poi anche dal Norm di Monza. Hanno lavorato a lungo, circondati dalla tensione dei residenti dei palazzoni dell’Aler, prima di riuscire a riportare la calma.