Erano in tre, con volto coperto e tecniche quasi militari, in collegamento tra di loro con delle trasmittenti. Hanno aspettato fuori dalla porta finestra di casa che qualcuno degli abitanti uscisse per irrompere nella villetta con pessime intenzioni. È successo lunedì sera a Camnago, frazione di Lentate sul Seveso, e le vittime sono una coppia di pensionati che stava trascorrendo quella che si è trasformata da una tranquilla serata in famiglia ad un incubo fatto di violenza e minacce di morte.
Picchiati e rapinati in casa, è successo in una villa di Camnago
A raccontare tutto è il padrone di casa, G.R.: «Avevamo appena finito di cenare e stavamo rassettando. Quando sono andato in salotto, mia moglie è uscita dalla porta finestra per mettere fuori la spazzatura ed è stata immediatamente aggredita da tre figure scure col volto coperto. L’hanno sbattuta a terra, schiacciandole la bocca per non farla parlare, poi si sono rivolti verso di me e hanno fatto lo stesso, costringendomi sul pavimento. Mi tenevano bloccato e mi intimavano di svelare la posizione della cassaforte. Ma noi in casa non abbiamo una cassaforte. Ho provato a dirlo, a spiegare che avrei dato loro tutto il contante che avevo, ma hanno continuato a picchiarmi, con calci e pugni».
Picchiati e rapinati in casa, le minacce di morte
Qui sono arrivate anche le minacce di morte. «Un colpo dopo l’altro, non ce la facevo più a sopportare, hanno detto che mi avrebbero tagliato la gola. Ho ripetuto ancora una volta che non abbiamo una cassaforte e mi hanno picchiato ancora più forte. Gli ho detto che se l’avessimo avuta gliel’avrei detto, che avrei potuto dargli tutto il contante e gli ori che avevamo addosso, qualche euro per le spese quotidiane, ma hanno continuato ad usare la violenza. Alla fine ci hanno chiuso in una stanza, guardati a vista da un uomo, mentre gli altri due setacciavano la casa. Erano tutti coordinati, credo una banda organizzata, non semplici topi d’appartamento. Parlavano italiano, ma dall’accento ho intuito fossero dell’est. Uno comunicava all’esterno con una radiolina. Non hanno voluto nemmeno i contanti, cercavano i gioielli in cassaforte. Alla fine se ne sono andati portando via solamente il registratore delle immagini delle telecamere».
Picchiati e rapinati in casa, allarme e videosorveglianza non sono serviti
La casa è allarmata e videosorvegliata, ma in questo caso non è servito a molto. «Non avevamo più speranze, pensavo ci avrebbero ammazzati di botte. È stato un terribile incubo. Questa è l’Italia in cui viviamo, in cui non possiamo stare sicuri nemmeno nelle nostre case, con allarmi e telecamere».
Sul posto sono intervenute una pattuglia dei carabinieri di Seregno e due da Lentate, con un’autoambulanza della Croce Rossa. I due anziani sono tumefatti dalla testa ai piedi e non scorderanno mai l’accaduto: «È una sensazione di rabbia e impotenza e poteva anche finire peggio, avrebbero potuto ucciderci, erano spietati. Ho denunciato l’irruzione e ho voluto raccontare la storia proprio per questo; tutti devono sapere, per stare il più allerta possibile».