Il fuggi fuggi generale verso la strada, lungo il canale, già piena di agenti. E allora uno sterza e si butta nel campo di granoturco adiacente, come una furia, cercando una improbabile via di fuga prima di venire a sua volta bloccato. Sono le immagini aeree riprese da un drone del blitz che venerdì a Monza ha portato a identificare otto ragazzi italiani, tra i quali un minorenne, che avevano allestito un angolo nascosto nella boscaglia, nel quartiere Sant’Albino, in via Giovanni delle Bande Nere, con un tavolino e un tendone improvvisato, probabilmente per spacciare droga lontano da occhi indiscreti. Gli agenti del Comando della polizia locale di via Marsala – otto quelli del Nost (Nucleo operativo sicurezza tattica) e dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria, supportati dalle riprese dall’alto di un drone e dall’unità cinofila impegnati – ne hanno trovate modeste quantità. Tracce di cannabinoidi in uno zaino, probabilmente svuotato prima dell’intervento come anche il portafoglio. Identificati un ragazzo di 17 anni e altri di età compresa tra 18 e i 22 anni residenti a Monza e Brugherio.
Il gruppo era dotato anche di ricetrasmittenti, e ciò fa sospettare che ci fossero delle “vedette” appostate ai margini della zona per avvisare i “compari” al tavolino. Il blitz è scattato dopo numerose segnalazioni dei residenti e dopo aver messo sotto controllo l’area agricola, vasta e “protetta” dalle piante di granoturco e da una fitta boscaglia.
Gli agenti sono penetrati nel campo simultaneamente da due punti, da via Sardegna e da via Giovanni delle Bande Nere. I ragazzi presenti hanno provato a darsi alla fuga, alcuni a bordo di un ciclomotore e di una bicicletta, altri a piedi. Gli agenti ne hanno subito fermati cinque e dopo oltre mezz’ora, individuati grazie alla presenza del cane antidroga Narco, altri tre che si erano nascosti nel campo. Oltre ai tavolini, sedie e un telo come tettoia sono state rinvenute un’accetta, un forcone, una ricetrasmittente accesa, uno zaino abbandonato con evidenti tracce di sostanze stupefacenti, un portafoglio vuoto e modeste quantità di sostanze stupefacenti. Una seconda ricetrasmittente è stata ritrovata in una zona più lontana dall’area, accesa sullo stesso canale dell’altra.
La polizia locale ha provveduto a dare notizia della presenza della presunta “centrale dello spaccio” all’Autorità Giudiziaria mediante apposita comunicazione a carico di ignoti. Al termine dell’attività della Polizia Locale l’area è stata ripulita e sgomberata dall’operatore del servizio di igiene urbana. Soddisfatto l’assessore alla sicurezza Federico Arena: «Investire risorse per dare alla polizia locale nuovi strumenti tecnologici per migliorare l’efficienza e la preparazione delle nostre donne e uomini in divisa significa investire sulla sicurezza dei cittadini. In questa operazione l’appoggio del drone è stato decisivo».