I comuni lombardi non riescono a chiudere i bilanci per i tagli diretti e indiretti dello Stato. Lo dice Anci Lombardia, l’associazione dei comuni presieduta a livello regionale dal sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. È la ragione per cui l’Anci inizia venerdì 6 marzo a Lodi un tour nelle città capoluogo di provincia per capire a che punto è la notte delle finanze locali.
Dal direttivo nazionale Anci di mercoledì a Roma «è emersa la richiesta pressante al governo affinché vengano emanati i provvedimenti necessari per permettere ai Comuni di predisporre i bilanci entro il 30 aprile» ha detto Scanagatti alle agenzie di stampa. Altro nodo cruciale peri comuni – si legge in una nota – è il recupero dei 625 milioni di euro, oltre 150 milioni per quelli lombardi, utili per compensare il minor gettito derivante dal passaggio da Imu a Tasi. «Servono inoltre – ha detto Scanagatti – le risorse necessarie per far decollare l’area metropolitana di Milano». Dal 2007 i comuni hanno subito tagli per 17 miliardi di euro, nel 2015 un ulteriore contrazione da un miliardo e mezzo dalla spendig review. «Per la Lombardia equivalgono – ha concluso Scanagatti – a circa 300 milioni di tagli alla spesa corrente».