“Una stella a Betlemme” partecipò nel 2004 alla quarantasettesima edizione dello Zecchino d’Oro cantata da un bambino di 9 anni in rappresentanza della Palestina. Oggi le insegnanti della scuola Aldo Moro di Biassono hanno scelto quel brano come colonna sonora per lo scambio di auguri. Saranno gli alunni della primaria a cantarla durante la festa di Natale. Una scelta che ha sollevato in pochi giorni insulti e polemiche fuori e dentro i social. Il testo, infatti, contiene nel ritornello la parola “pace” tradotta in arabo, e la parte finale stessa del brano è cantata nella lingua madre del piccolo interprete (di Betlemme). Una scelta che non è piaciuta ad alcuni genitori, che hanno ritenuto inopportuno scegliere una canzone non tradizionale per Natale.
La scuola non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Molto più loquaci sono stati i biassonesi che si sono scatenati in una pioggia di commenti e considerazioni non sempre equilibrati. «Ho ricevuto molte telefonate e molti per strada mi hanno espresso la loro contrarietà sull’argomento – ha commentato il borgomastro, Luciano Casiraghi – Il mio paese non è assolutamente razzista come qualcuno lo ha definito sui social. Anch’io però come tanti biassonesi sono contrario a questa canzone nel periodo natalizio. Era prevedibile che ne sarebbe nata una grossa polemica e la si poteva evitare proponendo questa canzone per esempio durante la festa di fine anno».
Di parere opposto è Antonella Tremolada, presidente della sezione locale dell’Anpi. «Chi critica questa canzone probabilmente non ne ha ascoltato le parole. Credo che insegnare il valore della pace e della convivenza sia un grande insegnamento che i docenti della Moro hanno dato ai loro studenti».