Un’accoglienza affettuosa e composta, quella riservata dagli alunni della primaria Don Gnocchi, di Besana in Brianza, al nuovo alunno Maxsim della 5^A, arrivato dall’Ucraina.
Il benvenuto pubblico si è svolto alla presenza della dirigente scolastica, Alessandra Ansaldi e del sindaco Emanuele Pozzoli. Ma a fare gli onori di casa, con tanto di disegni di benvenuto, bandiere ucraine e sorrisi sinceri e contagiosi che neppure le mascherine riescono a nascondere, sono stati soprattutto i nuovi compagni di classe di Maxsim, accolto con una vera e propria festa e un calore così forte da far sciogliere ogni tipo di tensione e preoccupazione. Ogni classe, guidata dagli insegnanti, ha realizzato un cartellone per esprimere solidarietà e vicinanza al nuovo arrivato. E per l’occasione, il simbolo della scuola, la margherita, si è arricchito dei colori della pace.
La speranza è che Maxsim riesca a ritrovare un po’ di quella normalità perduta a causa dei bombardamenti e di un lungo viaggio della speranza, intrapreso fra l’altro senza la famiglia al completo.
Nato in Italia, viveva in Ucraina con la nonna e il fratello minore, Matteo. Il suo trasferimento in città, per unirsi ai suoi genitori che lavorano da tempo in Italia, era in programma per il prossimo settembre. Ma la guerra ha accelerato i tempi.
“Il suo arrivo a scuola era previsto per l’inizio del nuovo anno scolastico. Anche suo fratello Matteo avrebbe dovuto iniziare le elementari a settembre. Ma l’attacco russo ha cambiato le sorti di Maxsim e Matteo. La loro mamma è partita dall’Italia per andarli a recuperare in Ucraina, ma la loro nonna è rimasta nel Paese d’origine perché ha un nipote arruolato nell’esercito e non vuole lasciarlo solo”, ha raccontato Paola Valsecchi, insegnante della classe 5^A e collaboratrice della dirigente scolastica del plesso.
“Il piccolo Maxsim ha un sorriso contagioso che ha conquistato tutti i suoi compagni. Nonostante non parli l’Italiano, sta già cominciando ad integrarsi con gli studenti, che l’hanno accolto fin da subito con allegria e affetto. Come scuola stiamo cercando in tutti i modi di favorire la sua integrazione. Per questo siamo alla ricerca di un mediatore linguistico che possa aiutarlo in questo percorso. Speriamo di riuscire a regalare a Maxsim un po’ di gioia e spensieratezza dopo questo tragico periodo”, ha concluso.