Basteranno le piogge a salvare i cuccioli di germano del Lambro a Monza?

Poca acqua nel Lambro a Monza, clima cambiato, i cuccioli di germano (che stanno nascendo prima) sono in pericolo e vengono messi in salvo dall'Enpa.
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Una mamma germano con i suoi cuccioli nel Lambro in secca a Monza

Se i volontari di Enpa non fossero intervenuti, quei piccoli non sarebbero riusciti a crescere fino a diventare adulti. Basteranno le piogge (pioggerelle) degli ultimi giorni ai germani che abitano il tratto di Lambro che attraversa il cuore di Monza? Li si vede sguazzare in quello che resta del fiume, tra pozze poco profonde e cibo che spesso non basta a soddisfare i loro bisogni.

Nell’ultimo mese e mezzo la onlus che ha sede in via San Damiano ha recuperato e messo in salvo una trentina di piccoli rimasti orfani. Diverse altre decine di cuccioli, in compagnia delle rispettive mamme, sono invece state trasferite lungo tratti del Lambro più ricchi di acque e di cibo, come quelli che si incontrano all’interno del parco di Monza. Una sessantina, in totale, gli anatroccoli ora al sicuro.

I germani e la primavera capricciosa

Lo spiega Giorgio Riva, presidente di Enpa Monza e Brianza: «Finora la primavera è stata capricciosa: ha piovuto molto poco e forti sbalzi termici hanno connotato le scorse settimane. Una situazione che ha messo a dura prova molti selvatici, tanto è vero che il nostro rifugio ha registrato l’ingresso di parecchi animali in condizioni di salute critiche». Tanti germani, ma anche «ricci debilitati dal post letargo, minilepri, nidiacei e adulti di merli, cince, colombacci, piccioni e gazze».

Le bizze del meteo hanno fatto anticipare la schiusa delle uova: «I piccoli di germano sono venuti al mondo con un mese di anticipo rispetto al solito: abbiamo iniziato a prendercene cura già a marzo, quando di solito cominciano a farsi vedere tra la fine di aprile e i primi di maggio. Sono stati necessari parecchi salvataggi perché, oltretutto, le mamme hanno fatto i nidi in posti assurdi, spesso lontano dai corsi d’acqua: una condizione che ha messo in serie difficoltà i nuovi nati».

I germani e i luoghi anomali

È stato il caso, ad esempio – uno dei tanti – della femmina di germano che ha scelto un cortile di via Moriggia, nel cuore del centro storico, per far nascere i suoi anatroccoli: nessuno si era accorto di nulla fino a quando la famiglia non ha iniziato a gironzolare per gli spazi comuni dello stabile. «Se si dovessero notare dei piccoli – prosegue Riva – prima di allarmarsi è necessario controllare se nelle vicinanze siano presenti tanto la mamma quanto delle riserve di acqua: ricordiamo infatti che i germani sono animali selvatici e che interferire troppo non è mai un bene. Se invece si dovessero notare dei piccoli abbandonati dalla madre e lontano dall’acqua, è necessario sollecitare un intervento specializzato».

Enpa suggerisce di intervenire anche qualora si dovessero incontrare dei ricci in piena luce, «perché significa che sono in uno stato di denutrizione tale da essere spinti a cercare cibo anche di giorno» oppure vicino a «tombini aperti, piscine, strade troppo trafficate, reti metalliche o cantieri di lavoro: in questo caso bisogna allontanarli dalla fonte di pericolo, ma non troppo per non disorientarli».