«Abbiamo capito presto che il Covid non è una polmonite da cui si guarisce: i pazienti colpiti in modo più grave hanno sviluppato una fibrosi polmonare e non torneranno più a respirare come prima, in altri casi abbiamo osservato fenomeni trombo-embolitici, ictus cerebrali, complicanze neurologiche e cardiologiche. Per questo è importante richiamare i pazienti e offrire loro la possibilità di un approccio multidisciplinare». A dirlo è Paolo Bonfanti, il medico direttore dell’unità operativa malattie infettive della Asst Monza (e professore della Bicocca) che guiderà anche il primo ambulatorio lombardo, al San Gerardo, per seguire i pazienti che hanno affrontato il nuovo coronavirus.
Realizzato all’interno della Palazzina Malattie Infettive l’ambulatorio si caratterizza per l’approccio multidisciplinare ed è stato voluto dal direttore generale della Asst Monza, Mario Alparone.
«Siamo stati un centro in prima linea nell’emergenza Covid – spiega Alparone – per primi abbiamo creduto nel monitoraggio a distanza dei pazienti dimessi e ora che si sta tornando quasi alla normalità è giusto rispondere con un nuovo servizio alla richiesta di salute della popolazione colpita da Covid».
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L’ambulatorio sarà aperto il mercoledì e giovedì mattina e vedrà la presenza di diversi specialisti tra cui infettivologi, pneumologi, cardiologi, geriatri, rianimatori e anche psicologi perché l’esperienza del ricovero è stata traumatica e caratterizzata da sofferenza psicologica. «Inizieremo dai casi più gravi che non necessariamente sono quelli finiti in Terapia intensiva – spiega Bonfanti – contiamo di rivedere nei prossimi mesi circa 400 pazienti, venti a settimana».
In una mattinata in ambulatorio, tra le 8.30 e le 12.30 i pazienti chiamati, per lo più anziani, avranno la possibilità di concentrare in poche ore tutti gli esami diagnostici e le visite specialistiche e poi saranno invitati a tornare in un pomeriggio della settimana successiva per un consulto e l’impostazione della riabilitazione. L’ambulatorio si inserisce anche nel progetto di ricerca “Storm”, diretto dallo stesso Bonfanti e approvato dall’istituto Spallanzani di Roma per valutare gli effetti a lungo termine della malattia e mettere a disposizione della ricerca la banca dati dei pazienti trattati all’interno della Asst Monza, terzo ospedale lombardo per numero di ricoveri e secondo per posti letto in Terapia Intensiva.
In occasione della presentazione del nuovo servizio con una conferenza stampa convocata on-line il direttore generale Mario Alparone ha sintetizzato i dati del Covid all’interno della Asst di Monza. «Abbiamo gestito 1.720 pazienti di cui 350 da fuori provincia – ha detto – 600 i ricoverati, 100 i posti creati in terapia intensiva che ci hanno portato ad essere il secondo ospedale lombardo per numero di posti letto Covid». Ora la situazione si sta normalizzando: restano 55 ricoverati per Covid di cui solo 3 in Terapia intensiva.
Fino ad oggi le dimissioni da Covid sono state 942, i decessi 392 (età media 77 anni) , l’età media dei ricoveri in terapia intensiva di 66 anni. “Questa pandemia cambia l’accesso in ospedale – ha concluso Alparone – sto installando dei termoscanner per la rilevazione della temperatura, si accederà ai servizi su prenotazione tramite app. Questo sistema di protezione ci ha consentito di avere solo il 5% di positivi tra il nostro personale, ben al di sotto della media lombarda». Sul fronte della ricerca e del futuro della Asst di Monza, Alparone ha confermato di essere già al lavoro per il riconoscimento del San Gerardo come nuovo Irccs lombardo, Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico.