Assolombarda: più occupazione, ma i costi dell’energia pesano sulle imprese

Ci sono meno inattivi e meno disoccupati in Lombardia, frutto dei buoni risultati del 2021, ma sulle imprese stanno pesando i fortissimi rialzi dei costi dell’energia, le difficoltà nelle catene di approvvigionamento e l’aumento dei contagi da Covid-19.
Valeria Negri, direttore Centro Studi Assolombarda
Valeria Negri, direttore Centro Studi Assolombarda Fabrizio Radaelli

Più occupazione, ma i costi dell’energia, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e anche l’aumento dei contagi pesano come un macigno sulle imprese. Lo dicono i dati del Booklet economia a cura del Centro Studi di Assolombarda pubblicato su Genio & Impresa (genioeimpresa.it), web magazine dell’Associazione.

La ripresa economica c’è e lo si vede anche dai numeri dell’occupazione che in Lombardia secondo l’Istat cresce tra luglio e settembre 2021 di 88mila unità su base annua, anche se il gap con il 2019 è ancora di 63 mila occupati in meno.Calano anche gli inattivi (-93mila) e i disoccupati (-25mila).

Il tasso lombardo di disoccupazione scende così al 5,5% nel terzo trimestre rispetto al 6,1% del 2020, in linea con quanto si rileva nelle regioni europee benchmark. Nel Bayern il tasso scende al 3,3%, nel Baden-Württemberg al 4,5% e in Cataluña al 10,9%.

Una tendenza che si riflette anche sulla cassa integrazione: le ore di CIG autorizzate nel 2021 rispetto al 2020 sono diminuite del 46%. Un buon segnale anche se rispetto all’inizio del 2020, prima che esplodesse la pandemia, sono ancora cinque volte superiori. Aumentano invece le difficoltà delle aziende a trovare profili professionali adeguati, salite dal 33 al 38%.

La fiducia delle imprese si è mantenuta alta ma in questo momento stanno accusando gli altissimi costi dell’energia (il 65% del consumo elettrico totale annuo in Lombardia deriva dalle imprese di industria e servizi innovativi). E devono fare i conti con un numero molto consistente di contagi e con la difficoltà di trovare materie prime. Nel Nord Ovest un’impresa manifatturiera su 4 a fine 2021 segnalava ostacoli alle esportazioni legate a ‘prezzi e costi’ e quasi una su 5 all’allungamento nei tempi di consegna.

“Dopo un 2021 di forte rimbalzo – sostiene Valeria Negri, Direttore Centro Studi Assolombarda – in questo inizio d’anno la ripresa prosegue, ma a un ritmo più contenuto e in prospettiva emergono nuove incertezze. Pesa sulle imprese lo shock del caro-energia, anche perché si somma al perdurare delle difficoltà negli approvvigionamenti delle catene globali, all’aumento dei prezzi di molte materie prime e alla carenza di alcune componenti. Incide inoltre la diffusione della nuova variante Omicron che si riflette nel significativo rallentamento della mobilità delle persone in tutti i territori della Lombardia”.

In regione, analizzando i dati di Google sulla mobilità, tra gennaio e dicembre scorsi gli spostamenti per lavoro, tempo libero e shopping sono stati a -25% rispetto ai livelli antecedenti la pandemia, nel 2020 erano a -35/-40%. In parallelo, la permanenza nelle zone residenziali si è ridotta (da +13% nel 2020 a +7% nel 2021 rispetto al pre Covid).

La Brianza segue, dal punto di vista della mobilità, le dinamiche regionali, nella settimana tra il 10 e il 14 gennaio, comuinque, i luoghi di lavoro ridiscendono a -21% rispetto a prima del Covid (erano risaliti fino a -10/-15% tra settembre e dicembre 2021) e il tempo libero/shopping a -22% (era a -5/-10%).