Assicurazione auto falsa a due brianzoli: i carabinieri risalgono ai presunti truffatori

Due automobilisti fermati dalla polizia locale hanno scoperto che la loro assicurazione era falsa: indagini dei carabinieri hanno portato a cinque sospetti truffatori

Quando sono stati fermati per un controllo stradale si sono resti conto di essere stati truffati. La loro assicurazione auto acquistata sul web era falsa, non avevano copertura. E oltretutto si sono visti consegnare una sanzione di quasi mille euro e gli è stata sequestrata amministrativamente l’auto. E’ accaduto nei mesi scorsi a due brianzoli, di Besana Brianza, un operaio 63enne e un impiegato di 35 anni. Il primo era stato fermato dalla polizia locale a Casatenovo lo scorso 4 maggio, il secondo sempre dagli agenti della “locale”, a ottobre del 2021, a Besana.

Assicurazione falsa a due brianzoli, le indagini dei carabinieri

Entrambi hanno sporto denuncia ai carabinieri di Besana in Brianza. I militari hanno avviato una serie di accertamenti, sulle utenze telefoniche utilizzate, sui conti correnti utilizzati e sulle transazioni bancarie effettuate, e sono risaliti ai presunti truffatori, cinque persone di origine campana, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, tra i quali tre donne, tutti già noti per analoghi reati commessi in passato, tutti denunciati. Avrebbero proposto ai due brianzoli (e si immagina a molti altri utenti della strada) assicurazioni temporanee proposte on-line da siti irregolari. I due automobilisti brianzoli avrebbero effettuato le transazioni di pagamento con ricarica su carte Postepay Paywave, un procedura irregolare, come anche i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate ovvero di quelli effettuati in favore di persone o società non iscritte negli elenchi ufficiali degli intermediari assicurativi.

Assicurazione falsa a due brianzoli: “Non farsi attirare (troppo) da prospettive di risparmio”

In particolare, questi siti offrono polizze r.c. auto di breve durata (da pochi giorni ad alcuni mesi), proponendole come vantaggiose per chi usa l’automobile solo per brevi periodi di tempo o per chi deve ritirare il veicolo e farlo immatricolare. Usano nomi di imprese di assicurazione inesistenti o sfruttano impropriamente nomi di imprese regolari o di intermediari regolarmente iscritti. Come è accaduto per i due automobilisti brianzoli, spiegano dall’Arma: “attratti dalle prospettive di risparmio, si rischia di cadere nella rete, perdendo soldi ed esponendosi al rischio di guidare senza copertura, di vedersi sequestrare il veicolo o ritirare la patente o di essere esposti a richieste in caso di sinistro“.

Assicurazioni false a due brianzoli, cosa fare per tutelarsi da possibili truffe

L’Arma invita quindi a prestare attenzione a possibili segnali di allarme come l’assenza sul sito web dei dati identificativi dell’intermediario assicurativo, e cioè del soggetto autorizzato dalla legge a distribuire polizze di assicurazione. Sul sito infatti devono essere presenti l’indirizzo della sede, recapiti telefonici e postali, compresa la PEC, il numero e la data di iscrizione al RUI (il Registro tenuto dall’IVASS degli intermediari assicurativi e riassicurativi con sede o residenza in Italia), l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’IVASS. Per gli intermediari UE iscritti nell’elenco deve essere indicata anche l’eventuale sede secondaria e il possesso dell’abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia, con indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro d’origine. Poiché i dati possono essere presenti, ma falsi, è bene controllare la corrispondenza dei dati sul RUI o sull’Elenco annesso. E ancora, accertarsi della presenza del sito nell’Elenco dei siti web irregolari pubblicato dall’IVASS e dell’eventuale assenza sul sito del nome dell’impresa assicurativa che emette la polizza e infine se il nome dell’impresa di assicurazione compaia nell’elenco delle imprese italiane e delle imprese estere ammesse ad operare nella r.c. auto.