Arcore, Francesca si racconta: «Facevo l’analista contabile, ora sono spazzacamino»

Fino a sei anni fa faceva l’analista contabile e lavorava per un’azienda privata. Ora la sua vita professionale è completamente mutata e sale e scende dai tetti senza nessun timore: l’arcorese Francesca Carnati racconta la sua vita da spazzacamino.
Arcore - Francesca Carnati sul tetto di un’abitazione per ispezionare un camino (Foto Boni)
Arcore – Francesca Carnati sul tetto di un’abitazione per ispezionare un camino (Foto Boni)

Fino a sei anni fa faceva l’analista contabile e lavorava per un’azienda privata. Ora la sua vita professionale è completamente mutata e sale e scende dai tetti senza nessun timore: l’arcorese Francesca Carnati racconta la sua vita da spazzacamino.

Il lavoro di spazzacamino non è una professione per soli uomini. La dimostrazione vivente è l’arcorese Francesca Carnati moglie e madre 37enne di Giorgia e Michela che col marito Marco si arrampica sui tetti per fare manutenzione alle canne fumarie. «È un’attività che mi piace molto – ha detto contenta la fumista – devo dire che però tutto è nato per merito o per colpa del mio consorte che qualche anno fa dopo aver fatto l’idraulico si è messo in proprio e ha iniziato a studiare come spazzacamino seguendo i corsi di formazione dell’ Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini»

E pensare che Francesca fino a sei anni fa era un’analista contabile e lavorava per un’azienda privata. Poi la rivoluzione. «Per me è diventato normalissimo arrampicarmi sui tetti delle case – ha raccontato la donna – per fare la pulizia dei comignoli, ispezionare le canne fumarie e non ho nessuna paura di cadere o di farmi male, anche perché ovviamente ci leghiamo non siamo certo degli sprovveduti. Tra l’altro il periodo invernale è quello storicamente più intenso per noi spazzacamini. Mediamente in un anno facciamo un migliaio di interventi nelle Province Lombarde».

La sua società ossia la Brianza Fumi Srl, che gestisce col marito opera tra Lecco, Bergamo, Milano, Monza e Como e salire laddove nessuno osa per Francesca è un modo per cambiare prospettiva sul mondo. «Dall’alto è uno spettacolo – ha detto la fumista – puoi osservare dei particolari che ovviamente da terra non si possono notare». Il lavoro in sé è anche abbastanza faticoso e impegnativo poiché richiede un certo sforzo fisico che magari per una donna potrebbe risultare più pesante rispetto agli uomini. Francesca però è orgogliosa e contenta di aver messo tutta sé stessa in questa professione.

« Questo lavoro l’ho scelto io e ne vado fiera – ha spiegato l’arcorese -. In un periodo in cui bisogna adattarsi per portare a casa lo stipendio, io ho avuto la fortuna di intraprendere la strada che volevo, senza nessun tipo di costrizione».

Francesca è una delle tre donne in tutta Italia che fanno le spazzacamini. Inoltre in questi anni ha studiato molto per pulite i comignoli, installare camini e canne fumarie e fare manutenzione. «Le normative nel nostro settore sono sempre in evoluzione ed è per questo che bisogna tenersi sempre aggiornati e pronti – ha affermato l’arcorese – d’altronde il nostro lavoro ha delle importanti responsabilità nei confronti dei clienti poiché dobbiamo certificare che il sistema fumario è in perfetta efficienza».

La cura per i dettagli e la manutenzione, affinché i camini siano regolarmente funzionanti, scacciano il rischio di assistere a incendi che spesso proprio nel periodo invernale divampano dalle canne fumarie e nell’arco di pochi minuti divorano con la forza delle fiamme i tetti delle case.

Oltre al suo lavoro forse particolare per una donna, Francesca resta comunque come detto una madre e una moglie ed ora la sua intraprendenza e la voglia di stare vicino alle sue bambine potrebbero convincerla a seguire la sua impresa più a livello gestionale, lasciando il marito e i suoi colleghi a salire sui tetti. Al contempo la sua fierezza e la sua soddisfazione di fare lo spazzacamino probabilmente faranno da contrappeso per la sua decisione finale.