Ricostruire le vite e la sorte degli internati militari italiani che rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale di Salò. L’idea è della sezione Anpi Livio Cesana di Biassono che ha lanciato l’appello per ricordare e valorizzare una parte a lungo trascurata della storia locale.
«Anche il comune di Biassono ha fornito il suo doloroso contributo in termini di sacrificio di vite umane spezzate in quell’immane catastrofe che fu la Seconda guerra mondiale – spiega la presidente della sezione Anpi, Antonella Tremolada – Dei deportati e dei partigiani biassonesi molto sappiamo anche se mai a sufficienza. Poco invece conosciamo degli internati militari, figure spesso trascurata anche dagli storici. Sono uomini che preferirono la permanenza nei campi di prigionia nazisti al proseguimento della guerra in cui il regime fascista li aveva sciaguratamente scagliati».
Da qui l’idea di un appello rivolto ai famigliari, ai parenti e ai cittadini di Biassono: «Chiunque avesse testimonianze, documentazione scritta o fotografica e volesse condividere la triste esperienza vissuta dal proprio congiunto può rivolgersi alla nostra sede di via Mazzini o scrivere a anpibiassono@gmail.com».
Una ricerca collettiva destinata a tutti i biassonesi in possesso di informazioni per dare vita a un progetto «volto ad approfondire la conoscenza della storia locale negli anni del secondo conflitto mondiale. L’Anpi di Biassono intende ricordare degnamente il sacrificio dei nostri concittadini, siano partigiani, deportati o internati militari», conclude Tremolada.
La sede dell’Anpi di Biassono è aperta al pubblico il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 18.