All’ospedale di Carate si eseguono pochissimi parti cesarei: è record in Italia

A Carate si ricorre solo una volta ogni venti casi al parto cesareo, a Vimercate una volta ogni dieci, molto meno che nel resto d’Italia dove la media arriva a un caso ogni quattro. È stata diffusa la classifica dell’Agenas, l’agenzia sanitaria delle regioni italiane, rispetto all’esecuzione negli ospedali italiani dei parti cesarei e nella “top ten” sono due le strutture brianzole.
L’ospedale di Carate
L’ospedale di Carate

A Carate si ricorre solo una volta ogni venti casi al parto cesareo, a Vimercate una volta ogni dieci, molto meno che nel resto d’Italia dove la media arriva a un caso ogni quattro. È stata diffusa la classifica dell’Agenas, l’agenzia sanitaria delle regioni italiane, rispetto all’esecuzione negli ospedali italiani dei parti cesarei e nella “top ten” sono due le strutture brianzole.

Con primo in assoluto l’ospedale di Carate Brianza, a conferma anche del radicamento di certa cultura cattolica che privilegia il parto naturale, e quindi al nono posto nazionale l’ospedale di Vimercate. E si tratta di “un riconoscimento importante in un momento difficile per i punti nascita, emerso dall’elaborazione di una serie di indicatori che danno un quadro della qualità e dell’attività sanitaria”, è il commento diffuso dall’Asst di Vimercate che ha in gestione entrambe le strutture ospedaliere brianzole entrate nella “top ten” dei cesariei. Nel presidio ospedaliero di Carate Brianza, dove in media ogni anno nascono circa 1.800 bambini, la percentuale dei parti cesarei è del 5,41% mentre in quello di Vimercate è del 10,38%, quando la media nazionale è del 25,11%. A dirigere dal 2013 l’unità operativa dell’ostetricia di Carate-Giussano è Anna Locatelli che è anche professoressa associata di Medicina e chirurgia dell’università Bicocca di Milano. “Una sala parto è un piccolo mondo che va curato ogni giorno – commenta Anna Locatelli -. Le nostre caratteristiche sono: conoscenza, cultura e passione della nascita; team coeso, tra medici, ostetriche e anestesisti con dedizione non comune; protocolli condivisi e conoscenza dei nostri dati; enfasi sulla normalità del parto laddove possibile e sulle risorse intrinseche di ogni donna; buona relazione con le pazienti, offerta di cura e accompagnamento durante tutto il percorso della gravidanza e dopo; discussione dei casi collegiale e formazione sia teorica che pratica continua per medici e ostetriche”. Principi questi, fa sapere una nota dell’Asst, condivisi anche nel reparto di Vimercate diretto dal dottor Mauro Penotti.