Al Museo diocesano il capolavoro ritrovato in arrivo da Brugherio

Sino all’8 marzo l’opera, attribuita a Giusto di Ravensburg e proveniente da collezione privata, sarà visibile. A Brugherio c’era già nel 1763, come testimoniano gli atti legati a una visita pastorale e qui è rimasto fino al 1925. Gli esperti del Museo diocesano auspicano venga esposta stabilmente in una struttura pubblica.
Al Museo diocesano il capolavoro ritrovato in arrivo da Brugherio

È un capolavoro del Quattrocento e potrà essere ammirato dal pubblico dopo diversi decenni: è l’olio su tavola denominato “Cristo mostra la ferita del costato tra Sant’Ambrogio e Sant’Agostino” attribuito a Giusto di Ravensburg che da domani, e fino all’8 marzo, sarà esposto al Museo diocesano di Milano.

Il quadro, con particolari anatomici molto realistici, potrebbe essere stato realizzato dallo stesso maestro che ha affrescato il Cristo davanti a Pilato nell’oratorio di San Bernardo a Chiaravalle: entrambe le opere, infatti, presentano diverse analogie con l’Annunciazione dipinta da Giusto nel 1451 nel chiostro di Santa Maria di Castello a Genova.

La qualità della tavola e il suo forte legame con la storia della chiesa milanese meritano una visita al Museo diocesano. Forse lì, guardando con attenzione, qualche brianzolo si accorgerà di aver già visto quel Cristo che mostra la ferita: una copia, infatti, è conservata a Brugherio, nella chiesetta di Sant’Ambrogio dove fino al 1613 erano custodite le reliquie dei Re Magi e dove l’originale è rimato fino al 1925.

I critici non sanno se è stato commissionato al pittore direttamente dalle monache del monastero, fondato dalla sorella di Ambrogio Marcellina, che negli ultimi due secoli è stato trasformato in cascina o se è giunta nella cappella nei decenni successivi. Lì c’era senz’altro nel 1763, come testimoniano gli atti legati a una visita pastorale ed è restato fino al 1925, quando la famiglia Dubini lo portò a Milano prima di vendere il complesso. La decisione fu aspramente criticata dai brugheresi e, forse a causa delle proteste, nel 1926 i proprietari collocarono sull’altare una copia tanto perfetta da trarre in inganno i ladri che negli anni Novanta la rubarono. Ora a Sant’Ambrogio esiste una seconda copia.

In Brianza, però, si erano perse le tracce dell’originale che ora fa parte di una collezione privata. Gli esperti del Museo diocesano auspicano, che proprio per la sua qualità e i rimandi alla storia della chiesa milanese con la raffigurazione di Ambrogio e Agostino, venga esposta stabilmente in una struttura pubblica. Il Museo è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18; biglietto a 8 euro, ridotto a 5. Il martedì ingresso a 4 euro.