Un nuovo modo di avvicinare i donatori ai volontari che tutti i giorni si ritrovano in prima linea per fronteggiare la sciabordata di contagi che sta scuotendo la città in queste settimane: «Un esercizio di collaborazione, se possiamo chiamarlo così, tra il territorio e il comitato locale della Croce rossa italiana».
Il presidente della Cri di Monza Dario Funaro introduce con queste parole “Adotta un volontario”, la nuova campagna di raccolta fondi che trova – di nuovo, così come era stato in primavera con “Il Cittadino e i suoi lettori per la Cri di Monza” – il Cittadino a fianco di chi non ha mai smesso di fronteggiare l’emergenza e che adesso deve raddoppiare turni, orari e sforzi. “Adotta un volontario” è approdata sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme lunedì mattina e in pochi giorni ha già raccolto diverse migliaia di euro.
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Target da raggiungere quello dei 20mila: obiettivo acquistare quei dispositivi di protezione individuale indispensabili a proteggere i volontari dal rischio di ammalarsi: un pericolo da scongiurare, per consentire agli uomini e alle donne della Cri di continuare ad aiutare il territorio.
Ogni donazione contribuirà a «vestire completamente uno dei nostri volontari con tuta, guanti e mascherina», si legge online. E i costi, in queste settimane di rinnovata emergenza, fanno in fretta a lievitare: una tuta monouso in Tyvek costa 9,90, mentre di 2,35 euro è il valore di una mascherina Fpp2. Una chirurgica si attesta sui 30 centesimi e di 9,90 euro è il prezzo di una confezione da cento di guanti monouso. «Il costo medio dei dpi necessari a mettere in sicurezza ogni nostro volontario per ogni sua uscita si aggira quindi sui 13 euro – spiega Andrea Paleari, responsabile dell’Unità di crisi per il comitato di Monza – Che subito raddoppiano, visto che ogni servizio 118 richiede l’uscita di due persone».
Al termine della pandemia sarà un grande murales, da realizzare sulla facciata della sede di via Pacinotti, a ricordare i nomi di tutti i donatori che hanno scelto di sostenere la causa. «Durante la prima ondata i monzesi e tante aziende hanno dimostrato di avere un cuore grande – commenta Funaro – e anche adesso, nonostante tutte le difficoltà del periodo, il loro sostegno torna a farsi sentire. Non smetteremo mai di ringraziarli per questa vicinanza». Le ultime settimane sono state difficili.
«Per numero di servizi, anche una dozzina al giorno sull’ambulanza h12 – prosegue Paleari – siamo tornati ai livelli di marzo e di aprile. La quantità di chiamate continua a crescere, con una differenza, però, sostanziale».
Durante il lockdown la metà delle persone che chiamava con sintomi compatibili a Covid-19 riusciva a essere curata a casa. «Ora, invece, devono essere ricoverati praticamente tutti». Non solo: «Per far fronte all’emergenza, è aumentato nel nostro territorio anche il numero di ambulanze provenienti dai comitati e dalle organizzazioni di tutta la Lombardia». Ma non ci sono solo i servizi in ambulanza: la Cri si occupa anche della consegna della spesa e dei farmaci a chi non può uscire di casa. Circa 400 i volontari impegnati ormai di nuovo senza sosta: «In questo momento il nostro territorio ha ancora più bisogno di noi», conclude Funaro.