Adesso i turisti dovranno pagare Monza: tassa di soggiorno dal 2014

L’inserimento di una tassa di soggiorno per i turisti dal 2014 fa discutere. La somma verrebbe applicata, a pernottamento, per un importo di 0,50 centesimi per ogni stella degli alberghi monzesi e di 1,50 per i bed & breakfast e affittacamere.
Monza vuol fare pagare una tassa ai turisti.
Monza vuol fare pagare una tassa ai turisti.

L’inserimento di una tassa di soggiorno per i turisti dal 2014 fa arrabbiare Confcommercio e discutere in consiglio comunale. La decisione della giunta prevede di introdurre questa imposta “di scopo” per finanziare iniziative turistiche in vista di Expo 2015. Soldi che difficilmente verrebbero trovati in altro modo all’interno del bilancio comunale. Questa decisione ha fatto discutere in aula e l’opposizione ha denunciato l’introduzione dell’ennesima tassa. Che in questo caso, però, non sarebbe applicata ai monzesi e sarà investita per attività sul territorio

La somma verrebbe applicata, a pernottamento, per un importo di 0,50 centesimi per ogni stella degli alberghi monzesi e di 1,50 per i bed & breakfast e affittacamere. Secondo il documento discusso in consiglio comunale, la tassa prevedrebbe un importo massimo di 2 euro (anche per gli alberghi a 5 stelle). La tassa di soggiorno è una somma che, come succede in molti altri comuni italiani, viene aggiunta al costo del pernottamento. Secondo i dati forniti dal Comune i pernottamenti a Monza sono circa 130mila all’anno e la maggior parte di questi sono costituiti dal cosiddetto “turismo d’affari”.

Il gettito previsto per questa nuova imposta è di circa 100mila euro, ma sono previste anche delle esenzioni: non pagheranno i minori se accompagnati da un soggetto pagante, i malati in terapia presso una struttura ospedaliera di Monza, i genitori di bimbi malati e ricoverati in città, i vigili del fuoco, le guide turistiche professionali, gli accompagnatori di comitive superiori alle 25 persone, le forze dell’ordine. La normativa prevede un massimo di 1 euro a stella per un massimo di 5 euro come è stata a Milano, il Comune di Monza ha deciso di dimezzare la tassa fino a 50 centesimi a stella.

Confcommercio precisa in una nota: «La decisione di imporre l‘imposta è stata presa dal Comune di Monza e non è certo stata apprezzata dagli operatori. Dati alla mano che dimostrano in modo inequivocabile la perdurante situazione di stallo del settore alberghiero (dopo anni di calo progressivo, l’occupazione media si attesta oggi sul quaranta percento di copertura delle camere a disposizione), gli albergatori dell’Unione hanno incontrato il sindaco Scanagatti che ha preso atto, ma non ha receduto dalla decisione assunta».

Negli incontri successivi- spiega ancora il comunicato dei commercianti monzesi – si è cercato di contenere i danni che il provvedimento causerà agli albergatori: l’ipotesi originaria di un euro a stella è stata ridotta a 0,50 centesimi». «Vale la pena di rimarcare il senso di responsabilità degli albergatori monzesi- dichiara il presidente della categoria Luigi Nardi– che pur vivendo come tutti gli Imprenditori un difficile momento, hanno ritenuto di dover corrispondere in senso positivo alla richiesta dell’amministrazione comunale , pretendendo tuttavia una finalizzazione certa dei fondi, in modo da ottenere una ricaduta positiva sulle imprese del settore e da qui sull’intera collettività».