Addio a don Simone Vassalli, responsabile della pastorale giovanile di Biassono e Macherio

L’annuncio nelle messe della mattina: addio a don Simone Vassalli, 39 anni, responsabile della pastorale giovanile unitaria e degli oratori di Biassono e Macherio. Trovato senza vita in casa.
Don Simone Vassalli, responsabile della pastorale giovanile unitaria e degli oratori di Biassono e Macherio. Originario di Basiano Masate - foto da Facebook
Don Simone Vassalli, responsabile della pastorale giovanile unitaria e degli oratori di Biassono e Macherio. Originario di Basiano Masate – foto da Facebook

La notizia è stata annunciata dal pulpito nelle messe della domenica mattina: la comunità di Biassono e Macherio dice addio a don Simone Vassalli, 39 anni, responsabile della pastorale giovanile unitaria e degli oratori. Il sacerdote è stato trovato senza vita nella sua abitazione, a causarne la morte sarebbe stato un malore.

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Don Simone avrebbe dovuto celebrare la messa, ma la sua assenza ha fatto allertare i soccorsi. I parrocchiani sono stati informati durante le celebrazioni. Profondo lo shock.

Addio a don Simone Vassalli, responsabile della pastorale giovanile di Biassono e Macherio
Macherio: don Simone Vassalli diacono nel giugno 2013

“Fin da piccolo avevo un sogno e mi dicevo: «Da grande voglio fare lo scienziato e il ricercatore!». Ricercatore di forme di vita ancora sconosciute, ricercatore di farmaci e soluzioni alle grande malattie! Ecco che allora fin da piccolo i miei regali preferiti furono “Il piccolo chimico”, un bel microscopio da biologo… Insomma nessun dubbio, nessuna titubanza”, scriveva in una testimonianza alla Diocesi di Milano alla vigilia della sua ordinazione sacerdotale nel giugno 2013 e ripercorrendo gli studi fino alla laurea in Scienze biologiche e alla specialistica in Biologia applicata alla ricerca biomedica.

E continuava: “Tutto secondo i piani, tutto calcolato oserei dire… Eppure qualcosa non ha funzionato secondo i miei progetti ed eccomi qui a pochi giorni dall’ordinazione sacerdotale. Nella mia vita non mi è mai mancato niente, una bella famiglia, tanti amici, lo studio a gonfie vele, passavo le ore in oratorio con i ragazzi a fare l’educatore, eppure sotto sotto c’era qualcosa che ancora non mi rendeva felice. La domanda che più mi tormentava era: «Ho tutto e perché non sono contento… Cosa mi manca?». Ecco che da buon ricercatore ho iniziato a cercare e ricercare con assiduità la risposta a questo interrogativo che mi tormentava. Poi un giorno mi è capitato di essere in chiesa e di prendere tra le mani il Vangelo di Giovanni al capitolo 15 (…): «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici». Nessuna folgorazione, solo tanta inquietudine (…) Avevo trovato la soluzione, compresi come quella Parola era rivolta proprio a me e mi stava indicando una strada di felicità. Mi misi subito in ricerca, fino all’ingresso in Seminario. E così è iniziata un’altra grande avventura”.