Acli Monza e Brianza: lenzuola con il nome delle vittime innocenti delle mafie

Per la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo Acli di Monza Brianza ripropone l’iniziativa delle lenzuola esposte con il nome di una di queste.
Lo striscione esposto sulle vetrine del Circolo di Seregno
Lo striscione esposto sulle vetrine del Circolo di Seregno Paolo Colzani

Le Acli di Monza e Brianza hanno sposato la causa dell’iniziativa che, in vista della giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in calendario il 21 marzo, è stata lanciata anche quest’anno da Libera Milano, che ha proposto di adottare simbolicamente una delle vittime, esponendo un lenzuolo con scritto il suo nome.

«Come nel 2020 – hanno commentato Silvio Ziliotto e Giulia Vairani, rispettivamente segretario con delega alla legalità ed alle relazioni internazionali e coordinatrice dell’azione associativa delle Acli di Milano e Monza e Brianza – anche quest’anno molti dei nostri circoli hanno aderito con entusiasmo a questa campagna. Ringraziamo quindi le zone ed i circoli che si sono attivati».

Un anno fa, i lenzuoli realizzati ed adottati furono più di mille, grazie ad una preziosa rete di volontari, che coinvolse i territori del milanese e della Brianza. Gli interessati possono scrivere alla mail lenzuoliamo.mi@gmail.com, per vedersi assegnare un lenzuolo da ritirare poi alla sede di Libera Milano, in via Donizetti.

Il lenzuolo andrà quindi esposto nel prossimo weekend ed immortalato da una foto, da pubblicare sui profili social di Libera Milano, con gli hashtag #memoriaeimpegno e #lenzuoliamomilano.

A Seregno, sulle vetrine della sede del circolo intitolato a Papa Leone XIII, in via Carlini, è già visibile un lenzuolo che ricorda Graziella Maesano, classe 1973, uccisa il 21 settembre 1982 a La Castella, nel crotonese, a soli 9 anni, mentre pascolava il gregge insieme al padre Gaetano e alla cugina Maria. I tre furono sfigurati a colpi di pallettoni. Gli omicidi si concretizzarono all’interno di una faida, che vide su fronti contrapposti la famiglia Maesano e la famiglia Lio.