Ci sono anche quattro soggetti residenti in Brianza tra i 95 indagati nell’inchiesta, coordinata dalla Dda di Milano e condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Monza (Nucleo investigativo di Monza) e della Guardia di finanza di Varese (le Fiamme gialle di Busto Arsizio) per ipotesi di corruzione e turbativa d’asta.
Agli arresti domiciliari, tra i 28 raggiunti da misure cautelari, Gian Paolo Riva, sindaco di Giussano dal 2008 al 2014, funzionario di Amsa spa (Azienda Milanese Servizi Ambientali): secondo le accuse in cambio di denaro e favori si sarebbe attivato per favorire Daniele D’Alfonso, a sua volta arrestato, un imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali interessato ad alcune gare d’appalto Amsa.
Indagati anche tre imprenditori (di Paderno Dugnano, Limbiate e Muggiò) che avrebbero invece organizzato una sorta di accordo per spartirsi alcuni appalti milionari a Milano e nell’hinterland.
Dalle indagini sarebbe inoltre emerso che la ’ndrangheta avrebbe cercato di infiltrarsi nientemeno che nei lavori della nuova questura di Monza e Brianza.
Tra gli arrestati ci sono anche il consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella, candidato di Forza Italia alle Europee (in carcere) e il sottosegretario di Forza Italia all’area Expo della Regione Fabio Altitonante (ai domiciliari) oltre che l’ex coordinatore provinciale di FI a Varese, Gioacchino Caianiello accusato di “istigazione alla corruzione” nei confronti del presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana. La Procura ha inoltre chiesto l’autorizzazione alla Camera dei deputati all’arresto del deputato forzista Diego Sozzani.