Cresce il numero dei decessi da coronavirus a Seregno, ma l’incremento non deve preoccupare. Nel suo ultimo report sull’emergenza sanitaria in città, il sindaco Alberto Rossi ha infatti indicato in 99 le vittime da un anno a questa parte, rispetto alle 83 precedenti, ma ha spiegato che «l’aumento è dovuto ad un aggiornamento o sistemazione del database relativo ai mesi di maggiore criticità. Di questi decessi, 39 sono avvenuti nella cosiddetta prima ondata, tra marzo e giugno, 8 in estate, tra luglio e settembre, 8 in ottobre, 31 in novembre, 10 in dicembre e 3 in gennaio». Rossi ha poi aggiunto che «sono 215 i seregnesi attualmente positivi al tampone, per un totale di 3mila 174 dall’inizio della pandemia, con 252 persone che si trovano in isolamento domiciliare».
Il primo cittadino non ha quindi nascosto le difficoltà della fase odierna: «Affrontiamo questo avvio di terza ondata, tra numeri crescenti in Lombardia ed in gran parte della nazione e situazioni nuove e diverse legate alle varianti, con un livello di stanchezza e frustrazione molto alto. Siamo mediamente arrabbiati per la grande lentezza delle vaccinazioni, per la carenza di informazioni in merito e per l’incertezza di tante situazioni, dalla chiusura improvvisa delle scuole dall’oggi al domani, al pasticcio o beffa dei figli dei lavoratori essenziali, che parevano dall’ordinanza regionale avere la possibilità di andare a scuola, ci sono andati lunedì, ma poi hanno dovuto rimanere a loro volta a casa. Non ho purtroppo informazioni certe o da dietro le quinte su possibili zone rosse. Anche noi sindaci apprendiamo nella stragrande maggioranza dei casi le decisioni dai giornali, per poi inseguire le azioni da compiere subito dopo. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni».