Sembrano entrare nel vivo le elezioni amministrative per il capoluogo brianteo, Monza. Sebbene manchi ancora il nominativo del suo principale sfidante, con l’ufficializzazione della ricandidatura del sindaco uscente, Dario Allevi, può infatti dirsi iniziata la marcia di avvicinamento alla scadenza elettorale di primavera. Che, più che in altre occasioni, sarà Importante non solo per i monzesi, ma per l’intera provincia. I principali nodi da sciogliere, infatti, sono di carattere strutturale e di interesse sistemico per l’intero territorio: dalla metropolitana Lilla all’autodromo, passando per il futuro della Villa Reale e la sanità, con la prossima trasformazione in Irccs del San Gerardo.
Tutte partite che avranno un impatto rilevante in termini di attrattività territoriale, di qualità della vita e di prospettive per l’intera comunità targata “Mb”. Tuttavia, con gli ultimi due anni inficiati inevitabilmente dalla pandemia, quello che ci si deve necessariamente attendere per il prossimo quinquennio dall’inquilino di Piazza Trento, chiunque egli sarà, è anche un ruolo di indirizzo e di guida, affinché la Brianza cominci a schiarirsi le idee su quale identità vorrà e dovrà avere in futuro, e, quindi, quale spazio sarà chiamata a occupare nel panorama lombardo e nazionale. Un’operazione, questa, che, senza uno stimolo proveniente dalla città di Teodolinda, non sarà possibile.