A processo per abusi alle stagiste: le scuole parti civili con Regione Lombardia

È iniziato il processo all’uomo accusato di aver abusato di quattro studentesse brianzole, durante il periodo di tirocinio formativo previsto dal loro programma scolastico. Ha scelto il rito ordinario, deciso a difendersi.
Monza Tribunale
Monza Tribunale Fabrizio Radaelli

L’accusa è di aver abusato di quattro studentesse brianzole, durante il periodo di tirocinio formativo previsto per le giovani nell’ambito del loro programma scolastico (due centri professionali per estetisti monzesi). Il processo all’uomo, 54 anni, titolare di due centri estetici a Cavenago Brianza e a Pessano con Bornago, è partito martedì al tribunale di Monza, con l’accusa di violenza sessuale aggravata.


LEGGI Violenze su ragazze: disposto il giudizio immediato per due uomini



LEGGI Abusi alle stagiste del centro estetico

L’uomo, raggiunto dal rinvio a giudizio immediato, ha scelto il rito ordinario, deciso a difendersi dalla contestazione di aver approfittato del suo ruolo di tutor, per approfittare di quattro studentesse tra i 15 e i 17 anni. Contro di lui, nel processo, hanno chiesto di costituirsi parte civile i legali di tre parti offese, quelli delle scuole frequentate dalle minori, e anche quelli di Regione Lombardia, in qualità di ente promotore del progetto scuola-lavoro. Richieste, le ultime due, contro le quali i legali dell’imputato (gli avvocati Stefano Grieco e Massimiliano Redaelli) si riservano di opporsi nella prossima udienza, fissata il 13 marzo.

Per questa vicenda, il 54enne, padre di famiglia, si trova in carcere dal mese di luglio, quando gli agenti del commissariato di polizia hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Patrizia Gallucci. L’indagine, coordinata dal pm Michela Versini, era partita dal racconto di una delle studentesse ai responsabili di un consultorio.

Secondo le accuse, l’uomo avrebbe approfittato della sua posizione di potere, facendosi praticare atti sessuali dalle ragazzine, nelle stanze dei suoi centri estetici, col pretesto di insegnare loro a praticare i massaggi. Gli investigatori della polizia avevano dovuto faticare non poco per vincere il muro di imbarazzo delle ragazze, alcune delle quali si rifiutavano di proseguire con quella esperienza “lavorativa”. Dal giudizio del “tutor”, tuttavia, dipendeva il buon esito dell’anno scolastico. Peraltro, le ragazze sarebbero state irretite con promesse di una futura assunzione.

Accuse che, tuttavia, l’uomo sembra deciso a contrastare, tanto che ha deciso di difendersi nel giudizio ordinario. Secondo quanto appreso, martedì mattina, in aula, si sarebbero presentate alcune sue dipendenti, venute a manifestargli solidarietà. L’arresto del 54enne, l’estate scorsa, aveva sollevato molto scandalo, nonché voci di condanna unanime dal mondo scolastico e da quello delle istituzioni.