Violenze su ragazze: disposto il giudizio immediato per due uomini

Disposto il giudizio immediato per due uomini accusati di violenza sessuale su ragazze minorenni. Gli episodi in estate: lo stupro dell’ex palazzo dell’Arredamento di Desio ai danni di una 17enne monzese e gli abusi ai danni di studentesse in alternanza scuola-lavoro in centri estetici.
Monza Tribunale
Monza Tribunale Fabrizio Radaelli

Sembrava il suo principe azzurro, si è rivelato un mostro. Lei, ragazzina di 17 anni, invaghitasi di lui, conosciuto sui muretti della stazione di Monza, un 22enne arrestato questa estate per violenza sessuale aggravata dalla minaccia del coltello, e per il quale ora il tribunale di piazza Garibaldi ha disposto il giudizio immediato a febbraio.

Stesso provvedimento adottato anche nei confronti dell’imprenditore titolare di centri estetici tra Cavenago e Pessano con Bornago, accusato di abusi nei confronti di quattro studentesse brianzole, iscritte ad una scuola professionale monzese.

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Storie diverse per i contesti in cui sono maturate, ma accomunate dalla presenza di giovani vittime, poste in condizioni di inferiorità fisica o psicologica. Sono gli ultimi giorni di agosto quando una diciassettenne monzese, di origini marocchine, conosce un gruppo di ragazzi, tutti nordafricani. Si fa convincere a prendere un treno e a seguirli per un giro nell’ex palazzo dell’arredamento di Desio, un casermone spettrale e abbandonato ben visibile dalla Valassina.

Doveva essere una piccola avventura tra ragazzi. Si rivela un incubo. Lui, terminato il giro si apparta con lei, e sfoga la sua brutalità. Aggravata dalle minacce, da quel coltello che poi è stato ritrovato dai carabinieri vicino al luogo dello stupro. Una volta terminato, se ne sarebbe andato dagli altri amici (nei confronti dei quali non vengono mosse accuse). In quel momento, la ragazza scappa. Inizialmente denuncia un tentativo di violenza, sopraffatta dalla vergogna. Poi emerge la verità.

Ora il rinvio a giudizio immediato, per il 22enne, nel mese di febbraio, anche se la legge gli consente di chiedere il rito abbreviato.

Lo stesso diritto, naturalmente, ce l’ha anche l’imprenditore titolare dei centri benessere, arrestato a luglio con l’accusa di aver molestato sessualmente quattro studentesse tra i 15 e i 17 anni, obbligandole a praticare atti sessuali durante gli stage professionali che le ragazze praticavano nei suoi centri. Vicenda che ha dato scandalo, e che, da quanto appreso, vede l’uomo, fino a poco tempo fa, ancora recluso in carcere.

Reato reso ancora più odioso, perché sarebbe stato commesso nell’ambito dell’alternanza tra scuola e lavoro. Le giovani, secondo le accuse, sarebbero state irretite con promesse di assunzione da parte dell’uomo. E si sarebbero ridotte ad una sorta di sudditanza nei confronti dell’uomo (un padre di famiglia), perché dalla valutazione del periodo di tirocinio, sarebbe dipeso il giudizio finale dell’anno scolastico, e quindi la relativa promozione all’anno successivo. Le indagini degli agenti del commissariato di Monza, erano partite dopo che una delle ragazze, che si rifiutava di continuare lo stage, aveva riferito dei presunti abusi al consultorio.